Un Maigret anomalo. Non mi ero mai imbattuta in una sparatoria finora, non ricordo di aver mai letto del commissario con in mano una pistola e che la usi pure. Questa è la prima eccezione. Poi c’è in questo breve romanzo anche un pizzico di horror, che pure non è tipico dei Maigret. Per dire, il titolo del libro, Il crocevia delle tre vedove, deriva da tre vedove, madre e due figlie, che avevano abitato una casa aristocratica, una specie di vecchio maniero, in totale solitudine e vi erano state trovate morte misteriosamente, tutte e tre. Ed è proprio in questa casa, vicinissima a Parigi ma in pratica isolata nella campagna, che accadono strani fatti: macchine scambiate, un morto nel garage dentro la macchina appena comprata di un insulso assicuratore di provincia che abita nella casa all’altro angolo del crocevia. Se c’è un difetto in questo Maigret è forse che Simenon ha messo troppa carne al fuoco: sparatorie, inseguimenti, troppi personaggi coinvolti senza che la solita magistrale opera di approfondimento psicologico del commissario venga compiuta. Tuttavia ci sono due personaggi intriganti, alla Simenon: i due abitanti della casa delle tre vedove, lui è uno strambo gentiluomo danese che Maigret sottopone a ben 17 ore di interrogatorio senza che faccia una piega, tranquillo e freddo come se fosse stato a prendere un tè con un qualche reale; lei, sedicente sorella, Else, una bellissima bionda ad un primo sguardo dall’aspetto ingenuo quasi infantile, che riceve in seguito il commissario Maigret languidamente distesa sul divano lasciando apparire tra le pieghe della sottoveste il biancore del seno, una femme fatale che inevitabilmente si rivelerà nel finale quel che spesso il puttaniere Simenon (lasciatamela passare)”vede” nelle belle donne.In conclusione direi un Maigret che costituisce una eccezione nella vastissima produzione simenoniana, una piacevolissima eccezione.
NIGHT AT THE CROSSROADS. (1931; trans. 2014). George Simenon. ***.This novel by Simenon featured Chief Inspector Maigret, although he was not mentioned in the title. Later, when he had become famous, his name was always included in the title of the book to boost sales. The story here is sensationalistic, full of central casting stereotypes and almost absurd motivations and dialog. It all starts when a man is found dead in a car parked in a garage of one of three houses that comprised the neighborhood of the Crossroads. The only thing that was of interest about the neighborhood was that one of the houses had belonged to three widows, a mother and her three daughters, all of whom were found dead in what was presumably a murder-suicide situation; interesting, but of no real relation to the plot. When Simenon finally gets his act together, we learn that what we have here is the center of a complicated theft/smuggling ring that used this location for distributing their stolen goods. You have to swallow a lot of plot glitches, but you can ultimately muddle through. Maigret manages to work his way through all of in the end, and, in the process allows us to view a little more of his personality. I’d put this down as a ‘sandy beach’ read.
Do You like book The Night At The Crossroads (2014)?
I enjoy Simenon's Maigret series in part because it's not difficult to jump into these books - no complicated backstory about Maigret or a lot of convoluted subplots. The mystery is introduced fairly quickly and the books are just as long as they need to be (smart enough to be interesting, but not too smart as to be a struggle to read on the beach). Plus you can find cheap Simenon paperbacks in almost any used book store. This isn't the first of his I've read, but it's an excellent place to start.
—Derek
I'm afraid that I'm one of the people who don't quite get Maigret. They always come across as sort of police procedurals, sort of cozies, with a little homespun psychological reflections tossed in. They don't seem to have much depth. I liked this better than most because 1) there wasn't a lot of rain (it's always raining in Maigret's world, it seems) and 2) the night scenes had a certain amount of drama to them. I mainly read this book so I'll be ready if ever I get to see the Jean Renoir film based on this novel -- it's supposedly a mess and tough to follow, but I love Renoir, and figure that I know the story now, so I'm ready to make sense of the film, if ever I have a chance. Readiness is all.
—Bernard Norcott-mahany
Lo ritengo ad oggi il Maigret che più mi ha convinto, per tutta una serie di motivi; in primis per la trama di gran lunga più "effervescente" di quelle fino ad ora affrontate, poi per il fatto che (soprattutto dalla metà in poi) ci sia una discreta fase d'azione, aspetto non sempre scontato nei romanzi di Simenon, e infine la caratterizzazione esemplare di tanti dei protagonisti, "fratelli" Anderson, l'assicuratore, la moglie, il meccanico ecc…Per chi, diversamente da me, ha soltanto l'esigenza di conoscere il titolo di qualche Maigret interessante, senza tentare di leggerli tutti (in ordine fra l'altro) ecco un titolo da tenere a mente.
—Filippo Bossolino