Émile Gallet è morto. La moglie piena di sussiego, il figlio così simile nel fisico, ma dal carattere totalmente diverso, una casa dove è difficile immaginare il defunto nelle sue stanze. Tutti aspetti che stonano con l'immagine del personaggio: lavoro mediocre, viso mediocre, vita mediocre, ma morte inaspettata. Maigret deve indagare, ma non riesce a "mettere a fuoco l'immagine del morto". Questa vita, così piatta, sembra non offrire appigli. Eppure, man mano che la trama si dipana, ecco che gli elementi sono pure troppi. Come trovare il bandolo di questa intricata matassa, è lavoro per Maigret. Ricostruire, da piccoli e miseri tasselli, la vita di Gallet, per poter capirne la morte e finalmente chiudere il caso. Passo dopo passo, si giunge ad un finale inaspettato che spinge a chiedersi se giudicare mediocre la vita di qualcuno, corrisponda alla realtà. tQuali aspetti, quali ombre possano nascondersi nella vita di un uomo qualunque, dall'esistenza apparentemente banale, può essere cronaca dei giorni nostri. Ciononostante questo romanzo, pubblicato nel 1931, è stato scritto appena un anno prima. Aspetti contemporanei, ma descritti con uno stile mai morboso. Una ricostruzione del caso nella quale il lettore scopre gli "indizi" assieme a Maigret, questo ispettore grande e grosso, dotato non solo di capacità investigative, ma anche di un'umanità che gli permette di "lasciarsi impregnare dall'atmosfera". Libro coinvolgente, a tratti frustrante, quando sembra che, nonostante tutti gli elementi raccolti, non si arrivi da nessuna parte. Ci si ritrova a sbuffare con Maigret, mentre Joseph Moers tenta di ricostruire una lettera ridotta in cenere. Come lui, si scalpita, ci si sente "inutili", mentre il tecnico della Scientifica è intento al suo lavoro certosino. Quando poi ci si ritroverà nella sua casa di boulevard Richard-Lenoir, con accanto la signora Maigret, gli stessi pensieri dell'ispettore ci attraverseranno la mente, e ci chiederemo se anche noi avremmo fatto le stesse scelte.
Un macaco senza storia (dice lei, di lui) Morte di un commesso viaggiatore, con complicazioni.Delitto in una stanza semichiusa (con vista) di un Monsieur Travet senza passato apparente. Ma il passato c'è e prima o poi torna a galla, viene a cercarti e poi ti trova.Dall'Indocina con furore fino alla vita inquieta di una famiglia bene della provincia bianca, moglie annoiata e cattiva, figlio in discutibile carriera (ma esiste in Francia, la provincia bianca? Tipo "Signore e Signori", per intenderci, o "Io la conoscevo bene"? Boh).La prima parte è una sequela di dettagli tecnico-logistici (la stanza, la finestra, il vialetto, il parco, il cancello, la chiave, il muro), che i più disciplinati potranno esercitarsi a ricostruire con l'ausilio di mappe e disegni in scala appositamente realizzati (io non sono portato).La seconda è meglio e vale una seconda stella, con la rivelazione dell'enigma in puro stile Simenon, andando a scavare nella vita di un signor nessuno, il tentativo di riscatto dalla condanna dell'anonimato e dal disprezzo della propria famiglia. Del resto "la caratteristica di quel caso non era forse la mediocrità?".http://www.youtube.com/watch?v=ZUIeTJ...
Do You like book The Late Monsieur Gallet (2014)?
Georges Simenon was born in 1903 in Liege, Belgium. He moved to Paris to embark on a career as a novelist. He went on to write seventy-five Maigret novels and twenty-eight Maigret short stories. Before his death in 1989, he wrote over 400 novels. Penguin plans to publish new translations of all 75 books in Georges Simenon’s Maigret series over as many months. The Late Monsieur Gallet is the second to be published. I haven’t read a Detective Chief Inspector Maigret book in years. It is nice to see the new translations. Try one of the new Penguin series. You will enjoy it.
—Kenneth Iltz
Maigret Stonewalled was the first Maigret to get translated in to English, not as the Penguin edition claims, the first ever Maigret, even so it was the third official Maigret, published ten years after the first Poirot and over forty years from the first Holmes. Here we find a rather faceless Inspector sent traipsing around a town he'd never heard of and the holiday destination Sancerre on Loire 205km away from where Maigret is stationed with the Paris police. In many ways this is a pretty conventional whodunnit, much more so than other Maigret's.What's interesting about this early incarnation of the character is that he isn't really a character, and yet he's still eminently readable as he bumbles around scratching his head in exasperation at the sheer lack of obvious links between clues. Simenon plots it in great depth, as others have said before me, much more depth and intricacy than the series would be known for, here there is hardly any of that great Simenon psychological insight AND most unlikely of all Maigret barely eats or drinks at all, two of his absolute favourite pastimes. There are red herrings galore, several suspicious characters, lie upon lie upon lie AND a death via a most unlikely contraption, the staple of the generic locked room mystery.Maigret's (and Simenon's) affection for sad little men with sad little lives and sad little deaths is present however, in the investigation in to the death of M. Gallet it becomes apparent quite quickly that he thinks that understanding the man is much more important than chasing clues and hunting cold blooded murderers. And understanding that about this detective and author is key to enjoying the series.
—Tfitoby
One of the earliest Maigret novels (though not the first, as my edition claims on the back), this book has an interesting mystery and a surprising conclusion. There are two problems with it. Here, Maigret is all alone, out in the country and away from the traditional cast of characters, and away from the somewhat melancholy atmosphere of Parisian crime that makes these novels so flavorful. He seems out of context, to a degree. The other problem is that the solution to the crime, although certainly novel and surprising, feels more a result of chance and serendipity rather than Maigret's (and Simenon's) masterful plumbing of the deeper reaches of human psychology and motivation. A good read. But an average Maigret novel, not a superior one.
—Justin K. Rivers