Ci troviamo in un piccolo sobborgo inglese, dove tutti si conoscono e l'itinerario casa-lavoro-casa si potrebbe fare guidando ad occhi chiusi. Qui vive la famiglia Battles di cui scopriremo la vita raccontata da tre dei quattro membri. La storia è un diario a sei mani, in cui si danno il cambio Mo (la madre), Dora (la figlia) e Oscar/Peter (il figlio). Raccontano vari episodi della loro vita, magari anche gli stessi visti in maniera praticamente opposta, con il padre che interviene una sola volta, quella del bisogno vero, perché comunque è lì a vigilare. Dora è la primogenita diciassettenne, quasi diciottenne, alle prese con tutte le crisi adolescenziali. Sono brutta, faccio schifo, tutti mi odiano, i miei non mi capiscono, i professori non capiscono niente, cosa ci faccio con queste materie, farò il provino ad XFactor e diventerò famosa, e meno male che c'è facebook. Peter/Oscar è il secondogenito, ha sedici anni ed è un vero dandy. Ha una mania per Oscar Wilde e la probabilità, anche se nel romanzo non è specificato che sia gay e per questo vittima di atti di bullismo da parte dei suoi coetanei. Ma lui è comunque una persona molto forte e nella sua stranezza, a differenza di Dora, ha una sua logica e un suo equilibrio. E poi c'è Mo, la loro madre cinquantenne, psicologa infantile, ma che dei suoi figli non riesce a capire proprio nulla. Anche lei alle prese con la crisi dei cinquant'anni, il primo passo verso l'invecchiamento, dove è facile non sentirsi apprezzata per quello che si è. A tenere unita la famiglia il padre, che fa da sfondo alla storia, ma che in realtà è il vero pilastro della famiglia, pronto a tutto pur di proteggerla. E la nonna materna, considerata un po' stravagante, ma che ha per tutti una buona parola e la torta preferita. Insomma, la descrizione di una qualsiasi famiglia normale e imperfetta, con i problemi quotidiani, con le sue crisi, le sue incomprensioni, le sue stranezze delle quali non si può non sorridere e magari farci tornare indietro nel tempo. Molto bello! Proprio una piccola meraviglia. Mi è molto piaciuta la leggerezza con cui vengono trattati alcuni argomenti. Mi è piaciuto anche il trionfo finale dei buoni sentimenti. Perché in fondo, a tutti può capitare di passare un periodo di crisi, ma l'importante è restare uniti per affrontarlo e superarlo. Voto: 8- No já si zase na rozdíl od mnohým čtenářů dokážu představit, že takhle mluví dospívající dcera s matkou, už jsem byla u nejednoho takového případu. Takže dejme tomu. Musím uznat, že druhá polovina knihy mě bavila o něco víc, konečně se trochu rozjela nějaká zápletka a nešlo jen o strohé vyprávění. Ale hvězdičku navíc dává jen za to, jakým stylem byla napsána postava Oskara, protože takhle květnatý slovník mě dokáže vždycky potěšit.
Do You like book Tak Trochu úžasní (2010)?
just couldn't get into story! battled with the Battle's but had to give up in the end.
—termeh
So hilarious! A must read for those wanting a "day-brightener!"
—Azmina