About book Branca Como A Neve, Vermelha Como O Sangue (2000)
Mi trovo in imbarazzo a dare un voto a questo libro. Tre stelline sono poche, ma quattro mi sembrano troppe. Diciamo 3*3/4? Lo stile di scrittura non mi ha convinto del tutto: l'autore cerca di scrivere come scriverebbe un adolescente, ma secondo me non gli riesce benissimo, si sente che la cosa è un poco fuori sincrono, anche se il groviglio di sentimenti e emozioni che hai a 16 anni, quel momento della vita in cui non sei nè carne nè pesce si avverte, e bene.Ben scritti i protagonisti adolescenti, Leo, la voce narrante, Niko, il migliore amico di Leo, Silvia, che di Leo si capisce subito che è innamorata, Beatrice, splendida e fragile, sono tutti credibili e emozionanti. Meno (per assurdo) gli adulti. Soprattutto il Sognatore (proiezione dell'autore se mai se ne è scritta una), che sembrano figurine necessarie a sparare fuori frasi fatte. Ecco, questa sensazione di star leggendo un Coelho mi ha sinceramente rovinato la lettura di un libro che invece è per altri aspetti davvero emozionante.La malattia e la morte di Beatrice sono descritte con una delicatezza e una sensibilità che ho trovato poche volte. Anche il lento accorgersi di Leo che è Silvia quella che ama davvero è raccontata molto sentita e tenerissiama. Nel complesso un romanzo di formazione davvero riuscito, con qualche forzatura. Bello. Non sono una mente, ma una cosa l'ho capita: in questo periodo le storie d'amore con almeno uno dei protagonisti malato, destinato a morte certa, stanno spopolando. Dal momento che i libri tutti uguali non mi entusiasmano troppo, in questa categoria ne salvo tre. "Bianca come il latte, rossa come il sangue" è sicuramente il primo. Non solo perché è stato effettivamente uno dei primi libri pubblicati, di questo genere e di questi tempi, ma anche perché Alessandro D'Avenia scrive squisitamente bene. La trama del libro è piuttosto semplice: abbiamo Leo, un giovane spaventato dal bianco, che per lui rappresenta la noia, la solitudine ed il silenzio, e Bea, che ha i capelli rossi Leo pensa che il rosso sia il colore della vita. E allora è quasi superfluo dire che, per Leo, Bea è una calamita. Quando finalmente riesce a farsi notare da lei e a conoscerla meglio scopre che Bea ha la leucemia. In parole povere? IL SANGUE ROSSO DI BEA TENDE A DIVENTARE BIANCO. Leo non riesce ad accettarlo. Solo grazie ad un supplente di filo sognatore riuscirà a comprendere, alla fine, che il rosso senza il bianco vale poco. La cosa che più ho apprezzato in questo libro è che l'autore si è perfettamente adattato alle età dei personaggi che ha creato, sono giovani, ma abbastanza consapevoli. E sbagliano, a volte.In secondo luogo ammetto che Leo, in molte parti del libro, mi ha fatto una tenerezza assurda. Leo che cerca di parlare con Dio, Leo arrabbiato. Leo che vuole far avverare i sogni di Beatrice. Infine, so di non averne parlato prima, ma si merita una sua postilla, Silvia. Silvia è una persona estremamente umana, nel libro. Silvia è combattuta, a volte forse egoista, ma cerca il suo benessere, e questo la rende forse il personaggio più credibile nel romanzo.Poi, come ho già avuto modo di dire, vale la pena di leggere questo libro anche solo per godersi il modo di scrivere di D'Avenia.Consigliato praticamente a chiunque, perché è un romanzo che davvero lascia qualcosa al lettore e lo costringe a riflettere dopo averlo finito. Sconsigliata la lettura se non si è ben provvisti di fazzolettini.
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Истината е, че не знам как да опиша тази книга. Знаех, че ще ми хареса, още преди да я прочета, но не очаквах да се окаже напълно различна от представите ми за нея. Мислех, че ще прочета красива история за живота и любовта, за болестта, за смъртта и болката, но не. Това е книга за една мечта, пресъздадена чрез изпъстреното с цветове и мисли съзнание на едно 16 годишно момче. На всяка страница прочиташ нещо, което те връща назад в миналото и съвсем невинно и по детски те кара да си кажеш: "Ах, наистина е така". Спомените от детството те изпълват целия и носталгията намира място в съзнанието ти.Книгата е една приказна история, една мечта за това как би бил животът и смъртта ако правим всичко онова, което се ражда в мислите ни и което искаме да направим за другите и себе си. В реалността обаче животът е страшен, а смъртта е грозна и живите се страхуваме и от двете, поне повечето. Затова и книгата е толкова красива, показва светът в твоето съзнание и му дава живот, дори и на хартия, това е достатъчно, за да знаеш, че не си сам и че е възможно някой ден написаното да "оживее". :)
—catlos
L'equivalente letterario di una medicina con un saporaccio, che uno si forza a mandare giù perché ormai ha fatto lo sforzo di acquistarla. Un libro basato su una storia che non c'è, prevedibile e che si sforza di essere strappa-lacrime, che si ripete come una spirale infinita paggina dopo paggina fino a l'inevitabile finale scontato, scritto da un'uomo che chiaramente non si ricorda più di cosa fosse avere sedici anni e che quindi butta giù cliché dopo cliché.
—niahime