About book Uncle Petros And Goldbach's Conjecture: A Novel Of Mathematical Obsession (2001)
"Le forme create dal matematico, come quelle create dal pittore o dal poeta, devono essere belle; le idee, come i colori o le parole, devono legarsi armoniosamente. La bellezza è il requisito fondamentale: al mondo non c'è un posto perenne per la matematica brutta."Ecco di cosa parla il libro: del fascino della matematica, intesa come disciplina che deve soddisfare criteri estetici, creativi ed artistici. La matematica come arte, in quanto richiede creatività, deve generare prodotti necessariamente belli e trasmettere messaggi, ovviamente a chi è in grado di coglierli (qualcuno sarà svenuto dopo questa affermazione.... I saliii portate i saliiii).Il romanzo racconta la vita di Petros, un fallito secondo i suoi famigliari, che dedica la propria vita alla matematica, con un amore per essa che diventa ossessione e che lo porta alla distruzione fisica e psicologica, perché perso nella ricerca della dimostrazione della cosiddetta "Congettura di Goldbach". La congettura, secondo la quale ogni numero pari maggiore di due sarebbe la somma di due numeri primi, fu formulata per la prima volta dal matematico russo Goldbach, ma mai dimostrata da nessuno. La dimostrazione della congettura è uno dei tre maggiori problemi irrisolti della matematica e circola nientepopodimeno che dall'epoca di Eulero e Leibniz.I numeri primi sono quei numeri che possono essere divisi solo per sé stessi e per uno, definiti da qualcuno "gli atomi della matematica". La loro successione sembra caotica e casuale, ma se osservata con maggiore attenzione diventa quasi "magica e misteriosa". Ma perché Petros vuole risolvere la congettura, compromettendo la sua vita personale, rinunciando all'amore e ad una vita di relazione? Semplice. Per diventare immortale, per poter essere ricordato nel tempo. Per un matematico la mediocrità non serve a nulla, bisogna essere esageratamente bravi. Per esempio, risolvere per primi un problema importante, anzi no, importantissimo; come la dimostrazione della congettura."Archimede sarà ricordato quando Eschilo sarà dimenticato, perché le lingue muoiono ma le idee matematiche no. Immortalità è forse una parola ingenua ma, qualunque cosa significhi, un matematico ha le migliori probabilità di conseguirla."Petros dedica vent’anni al tentativo di risoluzione della congettura. In questo periodo non fa altro che studiarla e sognarla, ossessionato dal tempo che passa, perché la mente di un matematico è fertile e produttiva solo quando è in giovane età."Nessun matematico può permettersi di dimenticare che la matematica, più di qualsiasi altra arte o di qualsiasi altra scienza, è un'attività per giovani" diceva Harold Hardy.Lui crede fermamente nel fatto che se la congettura è vera, allora esiste una dimostrazione disponibile al primo che la trova. si ispira cioè a ciò che diceva il grande matematico David Hilbert nel 1900: "Noi dobbiamo sapere, noi sapremo".Ma ad un certo punto.... arriva un ometto strano, ipocondriaco, magrissimo, con gli occhiali, un austriaco chiamato Godel. Che gli fa crollare il mondo addosso, perché dimostra..... che non è detto che debba esistere una dimostrazione, ossia che la congettura potrebbe essere anche indimostrabile. La vita di Petros improvvisamente perde di senso. E... si arrende.Molto interessante il romanzo, che mescola personaggi inventati (Petros) con persone famose realmente esistite, quali Hardy, Littlewood, Ramanujan, Godel e Turing e che riesce ad appassionare anche chi non sa nulla di matematica. Il libro porta a chiedersi cosa sia la matematica e perché l'uomo ne sia così affascinato. E ci fa capire che l'uomo non deve limitarsi a cercare di raggiungere solo obiettivi raggiungibili, ma deve osare. Solo così è possibile il progresso; senza lo sforzo immane di persone che spendono la propria vita dietro obiettivi sulla carta impossibili, la maggior parte delle scoperte scientifiche non ci sarebbero state.
This book was hinted by a maths teacher in the school in which I teach English. Together with the book she gave me some pages with some background information on Goldbach's conjecture. I think those extra pages with mathematics were the main reason why the book had been lying untouched on shelve for quite some time. Luckily, I later found out that no background information is needed to enjoy and understand the story of Uncle Petros and Goldbach's Conjecture.The story is indeed very enjoyable. The centre of the story is Goldbach's conjecture, a seemingly simple but in fact unsolvable (?) mathematic problem. Nevertheless, I would not say the main theme of the story is mathematics. It is a story about pride and ambition, about reaching out for the unreachable, about a desire for purity and an aversion of all things practical. Uncle Petros, a brilliant mathematician, developed a new method to solve differential equations to get his PhD, but it looks like uncle Petros is nearly ashamed about his invention because this method serves a practical purpose. He calls it "mathematics of the grocery bill variety", which he despises. Mathematics is meant to unravel the mysteries of life and Goldbach's conjecture might be the key to that.I'll certainly recommend this book to my pupils, especially to those with mathematics as their main subject. It often happens that those pupils don't take an interest in literature and fiction. The relatively low score in the book can be explained by the narrator. Although the story itself is quite interesting and entertaining, the character of the narrator sounds very unreal, which makes it quite hard to emphatize with him.
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Quedará entre las historias más fascinantes que he leído. Es entretenida, intrigante y muy fácil de entender incluso para cualquier persona sin grandes conocimientos matemáticos (con saber qué es un número primo basta). La narrativa nos sumerge en la belleza de diversos teoremas y conjeturas, pero la historia gira sobre uno de los problemas matemáticos más famosos, antiguos y difíciles de resolver: "La conjetura de Goldbach" (aunque es más correcto llamarla conjetura fuerte de Goldbach), que intenta demostrar que "Todo número par mayor que 2 puede escribirse como suma de dos números primos".Petros Papachristos -el tío y la musa de esta historia- es un hombre extraño, no es del agrado de su familia. Vive alienado y solo, con poco o ningún contacto humano. Su familia lo tilda de loco, sus hermanos lo desprecian. La misteriosa vida de Petros produce curiosidad en su sobrino -protagonista y narrador de esta historia- quien poco a poco comprende por qué la actitud de su tío, hasta llegar a descubrir que es todo un genio de las matemáticas y, empezar a admirarlo y querer convertirse en un matemático como él. Es así como entra en la historia la conjetura de Goldbach, ese gran problema matemático que el tío Petros intentó resolver en su juventud y que pudo haber llenado de gloria su vida. La conjetura de Goldbach sumió al tío Petros en la mayor de las tristezas y el claustro.Es aquí donde la historia sufre un giro inesperado que les mantendrá intrigados hasta el final. Como cultura general, esta novela nos provoca un acercamiento al mundo de las matemáticas desde una perspectiva distinta a la que conocemos, nos abre a un mundo de teorías y problemas estudiados por personas geniales y que históricamente han sido los más difíciles de resolver.
—Amandysha
"Every number greater than 2 can be expressed as the sum of two prime numbers". It's an interesting fact/theory, but it seems a slight one to base a novel on, much less spend your whole life trying to prove that it is true in every occasion. Petros Papachristos does waste his life trying exactly that, although whether it is a waste depends on your point of view. His nephew sees it as a noble struggle in a quest for the essence of things, and endeavours to follow a mathematical number theory path. The novel struggles on several fronts: a clunky translation may not do Doxiadis justice, the fact that Goldbach's Conjecture very publicly remains unproven does not help the dramatic potential, and however much the author tries to circumnavigate the fact, very clever men sitting around and musing over obscure mathematical theories is not very gripping.As a study of obsession, selfish pride and self-justification though, it works very well indeed. Now where is my pencil? I have an intuition about the number 4786 and its constituent primes.....
—Ian
The plot and premise of this book was cool - boy admires mysterious old uncle, boy finds out the uncle "wasted" his entire life trying to solve the infamous math problem known as "Goldbach's Conjecture," boy tries to follow in uncle's footsteps. The writing was mediocre - but it's hard to know how much was lost in the translation from the original Greek - and the story somewhat predictable. But I liked it cause it kicked off a firestorm of mathematical obsession in me, and that's a good thing. Teaching rather ho-hum Algebra 1 all day long puts me into a bit of a math rut at times, and it was fun to find something to reawaken my sensibility of mathematics as elegant, mysterious and thrilling. I really like Number Theory, though it makes me realize (like the protagonist) that though I can teach it on the high school level and enjoy it from the sidelines, I am not a gifted mathematician. Also cool was the way real mathematical figures (Hardy, Littlejohn and Ramunajun) were interwoven as characters in the novel - Uncle Petros' colleagues.By the way, Goldbach's Conjecture (stated by Christian Goldbach and clarified by the great Euler) is that every even number can be written as the sum of 2 primes. It has yet to be proven or disproven.
—Christine