About book A Guerra Dos Tronos, Volume I De II (2013)
En los Siete Reinos, hacia el final de un verano que duró 9 años, una paz falsa se tambalea mientras las familias nobles luchan por ostentar el Trono de Hierro y gobernar el país. En el Muro, una construcción de 200 metros de altura y 500 kilómetros de longitud, los hombres de la Guardia de la Noche ven avecinarse la oscuridad, y Jon Nieve aprenderá que los cuentos que le contaba la Vieja Tata poco tenían de cuentos. En el este, Daenerys Targaryen y su hermano Viserys, últimos herederos de la casa Targaryen, exiliados de los Siete Reinos, buscan un ejército con el que tomar el control del reino que les fue arrebatado. Decenas de personajes giran con sus pasiones, miedos, conjuras y secretos en este comienzo de saga totalmente atrapante.Dioses! No pude dejar de leerlo cuando lo empecé, y cada relectura me enseña algo más del maravilloso mundo de Poniente que Martin ha creado. Trascinato dalla ventata di euforia che ha scatenato la serie tv dell'opera in questione, avevo inizialmente preferito la lettura della fonte diretta, per poi accostarla alla serie tv che per forza di cosa è si magnifica ma altrettanto sommaria e spesso, sterile. Cosa posso dire? Sono solo un comune mortale e non ho nè l'autorità nè l'arroganza per poter criticare il capolavoro del maestro, al massimo potrei bacchettare la scelta speculativa della Mondadori, che ha ben deciso di spezzare in due il primo volume, probabilmente anche gli altri, per arrivare ad una cospicua ventina e gravare così sui poveri lettori. Perdonate lo sfogo, credo sia giunta l'ora di parlare di Westeros; abbiamo sette regni, una barriera oltre la quale una misteriosa minaccia incombe ed un trono a cui tutti aspirano ed anelano. Incredibilmente sono riuscito a riassumere il capolavoro Martiniano in un rigo e mezzo, ma non è assolutamente compito facile aiutarvi a farvi un'idea dell'immensità di quanto ho appena letto. Come disse la diabolica Cersei: al gioco del trono, o si vince o si muore, non c'è una terza possibilità; probabilmente questa frase potrebbe essere ancora più efficace del canovaccio che ho provato a disegnare io, ma ancora non ci siamo.. Ebbene, il libro in questione è di una complessità mai vista, nonostante il genere fantasy ci abbia regalato picchi di elevata magnificenza (spicca sul trespolo Tolkien) mai nessuno era riuscito a spingersi così tanto, mai nessuno aveva pensato a mettere dei personaggi così reali, così imperfetti, in un'ambientazione fantastica. Il risultato è lodevole, risulterà impossibile non potersi innamorare degli inganni del furbo Tyrion, dell'ironia pungente di lord Baelish, della finta venerazione di lord Varys, dell'innocenza di Daenerys, della licenziosità di re Roberth. Nel complesso meccanismo ideato da Martin, i suoi diabolici ingranaggi creano un perfetto ecosistema, nulla è fuori posto, ogni personaggio ha una sua funzione, anche i comprimari e gli stereotipi sono stati abilmente scansati. Non eroi dunque, ma persone comuni, con comuni difetti ed un solo trono. È proprio questa la forza del libro, non credevo si potesse parlare di un fantasy così "reale" e proprio per questo, riesce a regalare diverse emozioni e quando un libro suscita diverse emozioni, indubbiamente è un ottimo libro. Sorvolando sullo stile eccelso utilizzato, probabilmente uno dei libri meglio scritti che abbia mai letto, è un'opera dove l'universo fantasy si fa sineddoche dell'attuale civiltà: gelosie, tradimenti,lussuria,avarizia, aspirazione al potere assoluto e sopratutto, ingiustizie. Perché la vita è ingiusta, e martin senza volerlo pare quasi voler impartire questa lezione ai lettori. Unico consiglio: non affezionatevi troppo ad un personaggio in particolare. Buona lettura.
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