da: http://www.webalice.it/michele.castel... Un romanzo del 1979, mai apparso in Italia, e nemmeno i suoi due seguiti, che compongono la trilogia di Tornor. Abbastanza apprezzati in America, tanto da essere ristampati piuttosto spesso. Questo primo romanzo ha anche vinto il World Fantasy Award nel 1980. Leggendo i commenti dei lettori su Amazon, si puo' vedere che i giudizi si dividono nettamente in due: da una parte gli entusiasti e dall'altra i denigratori totali. L'aspetto che causa questa frattura di giudizi e' la presenza nel romanzo di una forte caratterizzazione omosessuale. Per alcuni questo e' un aspetto positivo, una rottura del perbenismo e della rigidita' sessuale che ha sempre caratterizzato la letteratura Fantasy, mentre per altri l'insistenza sui rapporti omosessuali e' eccessiva e domina una storia che non ha molto altro da dire. Ho percio' iniziato a leggere questo libro con un po' di pregiudizio, temendo di trovarmi di fronte ad un racconto in cui la volonta' di stupire, di proporre situazioni provocatorie, predominasse sulla qualita' della narrazione, sull'interesse della storia, tenendo anche conto del periodo in cui era stata scritta, periodo in cui sia il femminismo militante, che una forte spinta ad una maggiore liberta' sessuale per tutti portavano spesso a posizioni estremamente radicali e, nella letteratura, anche inutilmente provocatorie. Nemmeno la fantascienza era stata immune da questa tendenza, anche se gli aspetti positivi erano stati molto superiori a quelli negativi. In ogni caso ero un po' prevenuto, ed invece ho trovato un racconto leggibilissimo, tutto sommato equilibrato, e con una storia non banale. Indubbiamente l'omosessualita' e' presente, sia riconosciuta ed esplicita, come tra Sorren e Norres, sia latente, unilaterale e senza futuro, come tra Ryke ed il suo Signore Errel, ma la sua presenza e' solo una parte di una piu' grande aspirazione alla liberta' individuale, alla possibilita' di scelte libere di cui quella sessuale e' solo un esempio. E questo e' sicuramente un aspetto piu' vicino agli ideali di quel periodo, chiamato il '68, che hanno formato molte delle persone che hanno poi scritto negli anni successivi. La storia e' apparentemente semplice, anche se non del tutto prevedibile, e nasconde molte incognite sul mondo e sulla societa' rappresentata che probabilmente verranno sviluppate, ma temo solo in parte, nei due ulteriori episodi che non sono dei seguiti dell'attuale vicenda, ma storie separate con la stessa ambientazione. Un racconto di lettura piacevole, anche se si nota una traccia non piccolissima di ingenuita' e la narrazione mostra piu' di un segno dell'inesperienza dell'autrice, all'inizio della sua carriera.
The story of Ryke, a soldier of Tornor Keep, a harsh castle in a wintry land. When the fortress is taken by raiders, Ryke stays loyal to his prince (now lord, since the old lord was killed in the battle), and contrives a way for them to escape the fort with the help of two neutral messengers, Sorren and Norres, whose gender and identities are secret....They travel to a secret valley, named after a mythical land of always-summer, where an exiled soldier, Van, is teaching small groups of followers a martial art that is somewhere between judo and capoeira, infused with a new spiritual philosophy of balance. They set out to re-take the keep - but harsh lessons are in store before each of the characters learns that their path in life may not be what had always been expected of them.It's a short book, but for a first novel, excellent. Still, I feel if Lynn had written this later in her career, she probably would have fleshed out both the characters and the complex details of their world to a greater extent.
Do You like book Watchtower (2004)?
this is high fantasy world-building without the fantasy. the novel - indeed, the trilogy - is less about constructing a thrilling narrative and more concerned with characterization and illustrating the author's central theme: change in the world must always come - the only question is in how it is accepted, how it can be made personally transformative. how will the wheels of time and change slowly exert their influence within our central character and the prince (and change-agent) that he guards, and throughout the world that is re-developing itself around them? ambiguously low-key and fascinatingly subtle. a man of war should surely be the most able to recognize the price of war, and the prize of peace.
—mark monday
It is interesting how perception changes when one gets older.The first time I read this book, I was 14. My mom had bought it on a whim to make my stay at a health clinic more enjoyable - and it worked. I loved the series. So much that it became one of my favourites.I read it twice after, when I was 16 and 18 I think. I still loved it.I recently decided to read it again, now well into my 20s - and I have to say that I see it with a more critical eye now.I didn't remember Ryke to be quiet so annoying and sexist. well, tbh I didn't remember much besides Sorren and Norres and the chearis.I still like the plot in itself, although it feels less captivating now somehow. It has a nice feeling to it. The things happening feel real. Especially the ending. No "and they lived happily every after", instead the characters stay true to themselves.While all the other characters feel quiet complex, Ryke, as the protagonist falls short in my opinion. He doesn't have much depth to his character and the character growth is minimal to me.Still, I liked it, and will probably read it again. If only for the rest of the characters.
—Soneaselene