Do You like book Triste, Solitario Y Final (2006)?
Notevole, una roba che non ti aspetti. Non è facile riassumerlo, di fatto è uno sketch di Stanlio e Ollio interpretato da Philip Marlowe (Ollio, ma a volte Stanlio) e Osvaldo Soriano (Stanlio, ma a volte Ollio), che portano scompiglio in una società di merda e tolgono (al lettore) la soddisfazione di prendere John Wayne a calci in culo. I dialoghi sono fulminanti, le situazioni sempre più surreali. La malinconia è in agguato a ogni pagina, ma sempre temperata dal sorriso che inevitabilmente ti strappa uno sketch con Stanlio e Ollio. Il libro è bellissimo.
—MicheleC
De mi infructuosa época facultativa guardo unos cuantos recuerdos gratos, incluyendo conocimientos aislados, amistades duraderas e intereses amorosos no concretados, pero en este preciso momento me interesa resaltar sólo uno: cuando me hicieron leer Triste, solitario y final; una de las obligaciones que más disfruté en mi vida. Creo que compite con Los hijos de Anansi por el puesto de la novela que más me hizo reír.Cuando hace poco vi la adaptación en historieta de Sanyú a buen precio, lo traje pa'casa de cabeza, aunque dudo muchísimo que logre alcanzar el nivel de genialidad de la versión original, que ya de por sí es casi perfecta.
—Federiken Masters
Un redivivo Philip Marlowe viene contattato dall’anziana stella del cinema Stan Laurel per un’indagine che pare pretestuosa fin dal primo istante. Nel giro di pochi capitoli il personaggio di Laurel sarà sostituito da quello dello stesso Osvaldo Soriano (l’autore del libro), che accompagnerà il detective nelle sue scorribande hollywoodiane senza capo né coda. Interessante l’idea alla base, che mescola la nostalgia per un mondo del cinema che non c’è più all’amarezza della vecchiaia. Soriano spende però male la bontà dello spunto, girando su se stesso (letteralmente) e dando la sensazione di scrivere più per il proprio piacere che per quello del lettore. La dichiarazione d’amore al personaggio di Raymond Chandler non è di per sé sufficiente a giustificare l’esistenza del romanzo. Il titolo cita una battuta di Marlowe, e viene inspiegabilmente lasciato in spagnolo dalla casa editrice Vallecchi prima, e da Einaudi poi.
—Ubiqua