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The Passion (1997)

The Passion (1997)

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4.12 of 5 Votes: 4
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ISBN
0802135226 (ISBN13: 9780802135223)
Language
English
Publisher
grove press

About book The Passion (1997)

"Questo non è un luogo desolato. Villanelle, che ha la capacità di osservare le cose almeno due volte, mi ha insegnato a trovare la gioia nei luoghi più impensabili e a lasciarmi stupire dalle cose quotidiane. Sapeva sollevarti il morale solo dicendo «Guarda» e ogni volta scoprivi un tesoro."L' amore è forse il sentimento più complesso al mondo, sicuramente il più variegato, non si smette mai di amare fin quando si muore, e in mille maniere diverse: le prime persone che ami sono i tuoi genitori, poi i tuoi fratelli, i tuoi amici, il/la tuo/a partner, i tuoi figli, i tuoi animali, i tuoi idoli.Strettamente connessi al amore ci sono altri curiosi sentimenti come : gelosia, la paura della perdita, il sentimento di possesso, l' odio, la delusione, la felicità, il sentirsi speciali, e la passione.Sentimento curioso la passione viene paragonato sempre al fuoco: può riscaldare lievemente, scioglierti a poco a poco a fuoco lento, e poi divampare facendoti letteralmente bruciare come una torcia."L’amore rende schiavi, dicono, la passione è diabolica e molti si sono persi per amore. So che è vero, ma so anche che privi d’amore arranchiamo nel tunnel della vita senza mai vedere il sole. Quando mi innamorai fu come guardarmi allo specchio e vedere la mia faccia per la prima volta. Sollevai la mano stupito e mi toccai la guancia, il collo. Ero io. E dopo essermi guardato ed essermi abituato a me stesso, non ebbi più paura di odiare parte di me, perché volevo essere degno di chi reggeva lo specchio.Poi, dopo essermi osservato per la prima volta, osservai il mondo e lo scoprii più vario e bello di quanto mi fossi aspettato. Come tutti amavo le serate calde, il profumo del cibo e gli uccelli che trafiggono il cielo, ma non ero né un mistico né un uomo di Dio e non riuscivo a provare l’estasi di cui avevo letto. Desideravo provarla, ma non lo sapevo ancora. Impariamo a pronunciare parole come passione ed estasi, ma rimangono sulla carta. Talvolta le capovolgiamo per vedere cosa c’è dietro, e allora ognuno vorrebbe raccontare la sua storia, di una donna o di un bordello, di una notte d’oppio o di una guerra. Abbiamo paura. Temiamo la passione e ridiamo del troppo amore e di chi ama troppo.E ancora desideriamo amare."Qualcun' altro ha parlato di amore e passione a Venezia molto prima della Winterson, in maniera ugualmente straordinaria.William Shakespeare nel "Mercante di Venezia"( se non lo avete letto rimediate o tutt' al più guardatevi il bellissimo film con Al Pacino e Jeremy Irons). L' opera teatrale di Shakespeare era ambientata nel XVI secolo, se ci spostiamo nel XIX secolo, nel quale è ambientata la nostra storia vediamo che alcune cose non sono cambiate : Venezia rimane ugualmente lo stesso scenario magico (che si può trovare nelle pagine di Shakespeare), a Venezia sussistono ancora enormi separazioni fra i Veneziani e i reietti (ebrei, pazzi, esiliati)e le donne di Venezia amano ancora travestirsi.E il caso della voce femminile di questo libro Villanelle, figlia di un gondoliere Veneziano, nata con una bizzarra malformazione per disattenzione materna. Villanelle deve travestirsi per lavoro, ma non le dispiace, e poi una sera mentre sta lavorando incontra lei. E la sua vita cambia completamente. Il travestimento diventa un nascondiglio per lei, l' unica cosa dietro cui nascondersi per evitare che la passione la trascini via completamente."Ero furiosa. La prima persona di cui ti innamori, non a cui vuoi bene ma di cui ti innamori veramente, ti renderà sempre furioso, ti impedirà di essere ragionevole. Ti può capitare di esserti sistemato in un’altra città, di essere felice, ma chi ti ha preso il cuore ha in mano il potere assoluto.Ero furiosa perché mi aveva voluta, e aveva fatto in modo che io volessi lei, ma poi si era spaventata davanti a ciò che questo significava; significava qualcosa di più dei brevi incontri in luoghi pubblici e delle notti rubate a un altro. La passione lavorerà la terra per sette anni se l’essere amato lo vuole e, se la sai prendere, lavorerà per altri sette, ma la passione, che è nobile, non accetta a lungo gli avanzi di un altro.Ho avuto delle relazioni. Ne avrò altre, ma la passione richiede fedeltà.Mi chiese di nuovo: «Rimani?».Quando la passione giunge tardi nella vita è duro rinunciarvi. E per chi affronta questa belva tardi nella vita tutte le possibilità di scelta sono diaboliche. Dirà addio a ciò che conosce e si avventurerà su un mare ignoto senza la certezza di toccare terra? Rinuncerà alle cose quotidiane che gli hanno reso la vita tollerabile, dimenticherà l’affetto degli amici, persino di un’amante? Insomma, si comporterà come se avesse vent’anni di meno e Canaan fosse dietro l’angolo?Di solito no.E se lo fa, bisognerà legarlo all’albero maestro prima che la nave salpi, perché i richiami delle sirene sono terribili e potrebbe impazzire al pensiero di ciò che ha perso.Questa è la prima possibilità.La seconda è diventare giocolieri, come avevo fatto io per nove notti. Presto lo sforzo stanca le mani, se non il cuore.Seconda possibilità.La terza è rifiutare la passione, col buon senso con cui si rifiuterebbe di tenere un leopardo in casa, anche se sembra docile. Puoi ragionevolmente sostenere che è semplice dargli da mangiare e che il tuo giardino è grande abbastanza, ma dentro di te sai che un leopardo non è mai sazio di quanto riceve. Dopo nove notti deve esserci la decima e ogni incontro senza speranza ti lascia disperato. Non c’è mai abbastanza cibo, il giardino non è mai grande abbastanza per il tuo amore.Così dici di no e poi scopri che la tua casa è abitata dal fantasma di un leopardo.Quando la passione giunge tardi nella vita è duro accettarla.Un’altra notte. Tentazione innocente. Perché non rimanere? Che differenza può fare un’altra notte? No. Se sento il profumo della sua pelle, se scopro le curve silenziose delle sue nudità, allungherà la mano e mi strapperà il cuore, come se prendesse un uovo da un nido. Non ho avuto il tempo di metterlo al riparo da lei. Se cedo alla passione, la mia vera vita, solida, conosciuta, svanirà e io mi nutrirò ancora una volta di ombre come quei tristi spiriti da cui fuggì Orfeo."Villanelle non ne uscirà incolume, perderà il suo cuore, e arriverà lontano ,ma non abbastanza, per non incontrare di nuovo la passione nelle vesti di Henri, (seconda voce di questo libro) ma non poterla corrispondere perchè ,appunto, ha perso il suo cuore che è rimasto in balia della sua "passione". E non potrà riaverlo finché non tornerà a prenderlo, ma non potrà mai riuscire in questo senza Henri.Henri, secondo protagonista del libro, è il cameriere personale di Napoleone, sua prima e profonda "passione" l' idolo che tutti ci troviamo a venerare , in vesti diverse, almeno una volta nella vita; il modello da emulare, l' irraggiungibile perfezione.E, giustamente, Henri sprovveduto contadinotto (seppur erudito per la media) di un paesino sperduto della Francia, rimane totalmente soggiogato da questa monumentale figura. Finché non si rende conto che questa figura monumentale è ancora più umana degli uomini normali e che ha debolezze molto più gravi di questi ultimi perchè le sue causano perdite di vite umane, di migliaia di vite umane ogni giorno."Non sapevo cosa si provasse a odiare, non conoscevo l’odio che segue all’amore. È immenso e disperato e spera ardentemente di sbagliarsi. Ma ogni nuovo giorno gli dimostra che ha ragione, e allora diventa un po’ più mostruoso. Se l’amore è stato passione, l’odio sarà ossessione. Il bisogno di vedere la persona un tempo amata ora debole, spaventata e spregevole. Si è pieni di disgusto e non si sa più cosa sia la dignità. L’odio non si rivolge solo contro la persona amata, ma anche contro se stessi; come puoi esserne stato innamorato?"E ancora :"Per questo motivo lo odia così tanto. Lo ha deluso. La passione non accetta delusioni.Nulla è più umiliante che scoprire l’essere amato indegno del proprio amore."Ma il nostro Henri, così colmo di patriottica passione non ha ancora provato la più diffusa delle passioni, quella amorosa. Che si scatena in lui dopo aver visto per la prima volta Villanelle, e dato che lei non la ricambierà mai lo porterà a... ( ma questo non lo dico, sennò che ve lo leggete a fare ?)"E l’amore?Sono ancora innamorato di Villanelle. Non passa giorno che non pensi a lei, e d’inverno quando la sanguinella diventa rossa tendo le braccia e immagino di toccare i suoi capelli.Sono innamorato di lei; non è una favola, un mito o una creazione della mia fantasia.Lei. Una persona distinta da me. Ho inventato Bonaparte tanto quanto lui ha inventato se stesso.La mia passione per lei, anche se non potrà mai ricambiarla, mi ha mostrato la differenza tra l’inventare un amore e l’essere innamorati.Nel primo caso sei innamorato di te stesso, nel secondo di un’altra persona."Sta di fatto che Henri e Villanelle decidono di fuggire insieme dalla guerra e da Napoleone e di raggiungere Venezia e l' italia insieme. La stessa città da cui Villanelle era fuggita e a cui deve ritornare, perchè ,come molti di noi prima o poi nella vita,finisce per capire che da se stessa non può scappare sebbene ciò che pensasse:"La città dove sono nata è caleidoscopica. Le sue dimensioni variano. Le vie appaiono e svaniscono nel giro di una notte, nuovi canali prendono il posto della terraferma. In certi giorni non puoi andare da un capo all’altro della città perché il cammino è troppo lungo, e in altri con una breve passeggiata fai il giro del regno come se fossi un principucolo da niente.Avevo la sensazione che in questa città vivessero solo due persone, che avvertivano la presenza dell’altra ma non si incontravano mai. Quando uscivo, speravo e temevo di rivederla. Sui volti degli sconosciuti vedevo un solo volto e allo specchio vedevo il mio.Il mondo.Certo. Il mondo è abbastanza grande da camminarci senza paura."Perché in quella città Vilanelle ha lasciato il suo cuore e deve riprenderlo.Ci riuscirà? A quale prezzo? Questo non intendo dirvelo.E ora veniamo un po a quello che penso io, questo è il terzo libro della Winterson che leggo, e va a piazzarsi al secondo posto fra i suoi libri che preferisco subito dopo "scritto sul corpo". Io adesso non so come faccia ma come pochi altri autori ,tipo Murakami e la Munro, Jeanette Winterson riesce ad arrivare al nucleo di questioni su cui mi sono arrovellata per mesi raddensando il tutto in poche righe e mollandomi un "metaforico" ceffone in faccia così che io sgrani gli occhi e sbatta le ciglia rileggendo più volte quelle parole l' una in fila dietro l' altra che mi mostrano esattamente che tanti mesi di fumo e caos interiori non sono serviti proprio ad un bel niente e che la cosa è bella è chiara in poche parole così. Ora per essere veramente giusta credo che nemmeno Jeanette ci arrivi così schioccando le dita, ma anche lei dopo averci tribolato, però dannazione, quanto è più brava di me a chiarificarmi il tutto con le parole. Anche con Passione ha raggiunto esattamente il punto così, e anche sta volta sono rimasta attaccata al malefico libricino soffrendo e sentendomi capita insieme, assaporando appieno la notturna esperienza catartica . Al fine di tutto questo ,come sempre quando leggo qualcuno che sembra leggere perfettamente i miei sentimenti con un niente, mi sono guardata intorno domandandomi se qualcuno mi spiasse, come sempre nessuna risposta. Dopo tutte queste farneticazioni dovrei ancora specificare che ho adorato questo libro?"Ora penso che la libertà non stia nella ricchezza, nella potenza, nell’essere rispettati dagli altri o nell’essere privi di obblighi, ma nella capacità di amare. Amare, al punto di dimenticare se stessi anche per un solo attimo, significa essere liberi. I mistici e gli uomini di chiesa ci spingono a rifiutare il corpo e i suoi desideri, a sottrarci alla schiavitù della carne. Ma non dicono che la carne ci rende liberi. Che il desiderio per un altro essere umano ci eleva e ci rende puri più di quanto possa fare un atto di devozione.Siamo gente tiepida e il nostro desiderio di libertà è desiderio d’amore. Se avessimo il coraggio di amare non daremmo tanta importanza alle guerre.""Ti sto raccontando una favola fidati"

This is by far one of the most phenomenal, surreal, gratifying reads in comtemporary world literature. It is the twisted, tangled love story of Henri and Villanelle, two wayward, androgynous 19th century vagabonds who find their destiny in a post-Napoleonic Wars Venice. One of my favorite parts of this book is Winterson's description of Venice:"There is a city surrounded by water with watery alleys that do for streets and roads and silted up back ways that only the rats can cross. Miss your way, which is easy to do, and you may find yourself staring at a hundred eyes guarding a filthy palace of sacks and bones. Find your way, which is easy to do, and you may meet an old woman in a doorway. She will tell your fortune, depending on your face.This is the city of mazes. You may set off from the same place to the same place every day and never go by the same route. If you do so, it will be by mistake. Your bloodhound nose will not serve you here. Your course in compass reading will fail you. Your confident instructions to passers-by will send them to squares they have never heard of, over canals not listed in the notes.Although wherever you are going is always in front of you, there is no such thing as straight ahead. No as the crow flies short cut will help you to reach the cafe just over the water. The short cuts are where the cats go, through the impossible gaps, round corners that seem to take you the opposite way. But here, in this mercurial city, it is required you do awake your faith.With faith, all things are possible."(page 49)This description is almost an extended metaphor for the plot of the book itself. Winding its way from the barren Waterloo battlefield to the cutthroat Casino underworld of 19th century Venice, it is a historical fiction tour de force (Napoleon Bonaparte and his wife, Josephine, make a couple cameos as well). Favorite quote: "Everyone in Venice has their weakness and their vice. Perhaps not only in Venice. Does she invite them to supper and hold them with her eyes and explain, a little sadly, that she can't make love? Perhaps this is her passion. Passion out of passion's obstacles. And me? Every game threatens a wild card. The unpredictable, the out of control. Even with a steady hand and a crystal ball we couldn't rule the world the way we wanted it. There are storms at sea and there are other storms inland. Only the convent windows look serenely out on both."

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There is little I can say about this book that does not border on gushing, but I'll try. The Passion is perhaps one of the most amazing stories I have ever read. It is not so much a novel as a journey through the mind and soul of Henri and Villanelle, through the real and ephemeral Venice, through history and imagination. While containing a solid narrative, it delves into the psyche and spirit of the writer and her characters. Read it once and you are trapped. Read it twice and you gladly relinquish your freedom. The story follows Henri, cook and horse groomsman for Napoleon Bonaparte, as the conqueror's army moves across Europe and Henri discovers that life is so much more than working for the highly particular self-styled overlord. We also meet Villanelle, a wonderful Venetian who makes gender seems as fluid as the water in the canals of La Serenissima. Through the consequence of Fate these two meet at one point, and their lives, strange and wonderful already, are never to be the same. In the midst of it all, Love is explored as a force of creation and destruction, as that unique impetus that can make or break a person, and how it is all one and the same. This is the fourth time I have read it, and every single time it casts the same spell on me, sucking me into the world that the pages, only letting me go after a fierce struggle. What I love about The Passion is that, after four times around the block, it still captivates and surprises me. With each reading, it reveals a new layer you did not see the time before, and only hints at all the wonderful mysteries it still holds for you. It is exhilarating to think that there is so much still waiting for me there, whenever I come back. And come back to it I will... This is a book that is not so much read as experienced; by the time the last page is turned, you are a different being. Revel in it.May 16, 2013: Read it overnight, a fifth time, and still love it as much as ever.
—Daniel

I didn't like this book, but it was given to me by my boyfriend at the time so I pretended to like it. That should've been the sign though, right? If someone loans you their favorite book in the world and you don't get it, is that the sign that you don't belong together? I don't have enough data on this subject. I might've been predetermined not to like it. Julian Barnes is one of my favorite authors and this author, Jeanette Winterson, had an affair with his wife. I adore fidelity and hate home-wrecking and felt very tender for Julian Barnes' feelings for some unknown reason. That's stupid, that's a stupid reason not to like a book but it was there in my mind.
—Jill

”The cities of the interior do not lie on any map.” The Passion è una metafinzione storiografica ambientata durante il periodo dell’imperialismo napoleonico. I personaggi narratori sono Henri, giovane cuoco dell’esercito di Napoleone, e Villanelle, figlia di un gondoliere veneziano, amante del gioco d’azzardo e dei travestimenti. Quello che Jeannette Winterson riesce a fare in sole 160 pagine è qualcosa di geniale ed unico. Riesce a riscrivere la storia e a ridisegnare i territori corporei e te
—Fewlas

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