Do You like book The Murder Of Roger Ackroyd (2006)?
Speechless!I don't care what anyone says, Agatha Christie is a true genius. This classic tale of murder has been rendered immortal in the murder-mystery genre with her smart, innovative and completely unexpected story-telling. Believe me, when I say, you will not see it coming. Yes. That should be the tagline of this story. You will not see it comingThis is my first Hercule Poirot novel. Do all Agatha's books have similar style of solving a murder or is it Poirot's unique style, where he gets into such minute details? I'm not sure. In this book, Poirot knows who the killer is right from the start, all he does throughout the book is eliminate all the other suspects and get them in the clear. It just shows how smart Poirot is. Christie set the bar too high for me with this book, hired I find others equally compelling.
—The_Paperback_Peruser
« Prendiamo un uomo, ad esempio, un uomo comune. Un uomo che non ha alcuna idea delittuosa nel cuore. Ma in lui, nelle profondità del suo animo, c’è un punto debole, una tara morale. Questa tara non è mai affiorata e forse non affiorerà mai... »Credevo che la mia opinione su Agatha Christie, vecchia compagna di liceo, fosse ormai consolidata, cristallizzata. La mia personale classifica piazzava nelle prime due posizioni “Dieci piccoli indiani” e “Assassinio sull’Orient Express”, capolavori indiscussi del genere ma non soltanto. Ora “L’assassinio di Roger Ackroyd” viene a rimescolare le carte, incuneandosi di diritto tra l’uno e l’altro, scalzando l’Orient Express dalla posizione numero due e costringendolo ad accettare una misera medaglia di bronzo. Il podio è completo: i vincitori tendono il collo per far scivolare il nastrino e accolgono il bacio sulla guancia della signorina che distribuisce i mazzi di fiori, io. Ero stata avvertita di quanto questo libro fosse extra-ordinario, ma non pensavo che lo fosse così tanto. Se Conrad, James o Ford si fossero cimentati in una prova narrativa del genere, ora i loro romanzi sarebbero oggetto di studio. Ma siccome Agatha Christie è una giallista (“e quindi uno scrittore di secondo ordine”, è la comune scuola di pensiero) le sue abilità narrative, le sue prodezze architettoniche non interessano a nessuno. La gente si interessa soltanto a scoprire l’assassino. La prodigiosa struttura che porta allo svelamento dell’assassino passa sotto silenzio. D’innanzi al lettore da ombrellone, questo dispiegamento di forze è stato inutile. Ho sempre creduto che la Christie sia la regina indiscussa del giallo. E, per quanto questo abbia tutto il suono dello stereotipo, non ho mai visto stereotipo più comprovato. A Conan Doyle mi pare che si debba rivolgere, al massimo, un sorriso indulgente. Ho sempre creduto, parimenti, che la Christie sia una scrittrice molto dotata, erede di una tradizione di scrittura femminile che ha visto il suo pioniere in Jane Austen e nelle sue indiscusse capacità di caratterista. Ma è difficile convincere qualcuno che sei una scrittrice molto dotata, se scrivi gialli. È difficile, perché il tuo stile deve essere il più asciutto, il più stringente possibile per tenere costantemente il lettore sul filo del rasoio. Allora solo l’indispensabile è detto. Il treno non deve subire il più piccolo scossone. Ed ecco che, se pure le tue trame sono congegnate come cesellati orologi svizzeri, se pure i personaggi balzano su dalla pagina senza che la tua penna ci abbia speso più di tre parole, ecco che comunque, beh, sono solo gialli. Hanno una copertina gialla. Sono letture da ombrellone. Passami la crema solare, amore. No, a costo di passare per una lettrice leggera, io difendo Agatha Christie a spada tratta contro le accuse di giallismo. E tu che la snobbi, tu che adesso sorridi… anche tu sei un potenziale sospettato. Quanto al romanzo oggetto di questa sviolinata, non posso e non voglio svelarvi niente in proposito. Solo, non ne rimarrete delusi. Anche questa è una frase perfettamente stereotipica. Anche questa, perfettamente comprovata.
—Chiara Pagliochini
I almost gave this book three stars (or less) because of the ending. I was disgusted with Agatha Christie's cleverness. Up until the last couple of chapters, she strung me along, had me guessing, had me re-reading previous chapters to double-check facts. And them BAM! the last couple of chapters just made me cringe. I won't spoil the ending or what frustrated me so thoroughly. All the characters were vividly drawn and enthralling. The plot and storytelling delivered page-turning fervor and middle-of-the-night marathons. The mystery ... I can't comment on without spoiling. I've read two other mysteries by Agatha Christie: And Then There Were None and The ABC Murders. This mystery falls in between those two from a reading and likability standpoint.
—Jon