About book The Italian Boy: A Tale Of Murder And Body Snatching In 1830s London (2005)
Dopo Vanity Fair, non riesco a "schiodarmi" dalla Londra di inizio '800! A dire il vero, dopo quel mattone (piacevolissimo, ma pur sempre un mattone!), non mi sarebbe dispiaciuto leggere qualcosa di leggero, breve e in italiano, ma non ho trovato nulla di "adatto" (pur avendo casa piena di libri! Ma se per un certo titolo non è arrivato il "momento giusto", non c'è nulla da fare), perciò, fedele al proposito di leggere anche qualche saggio, ho iniziato questo The Italian Boy, che venne fuori dai "suggerimenti automatici" (basati sui libri presenti nella propria libreria) di Goodreads.A una primissima impressione, dunque, visti anche i caratteri piccoli piccoli del testo, ho immaginato che sarebbe stata una lettura impegnativa e che mi avrebbe tenuta occupata vari giorni: niente di più sbagliato, è un saggio veramente ben fatto e appassionante, l'argomento, benché macabro (e i passaggi forti non mancano), è innegabilmente "stuzzicante", tanto è vero che il libro l'ho finito in appena tre giorni.Se si pensa ai "ladri di cadaveri", che rifornivano illegalmente i teatri di anatomia (l'unico mezzo ufficialmente consentito di procurarsi cadaveri da dissezionare a scopo di studio era chiedere i corpi dei condannati alla pena capitale: ma, diminuendo col tempo le esecuzioni e aumentando gli studenti, ben presto questi non furono più abbastanza), viene subito in mente il caso più celebre, quello dei famigerati Burke e Hare di Edimburgo, che, nel 1827-28, ebbero l'idea di procurarsi autonomamente la "materia prima": i due serial killer fecero 17 vittime prima di essere arrestati e processati, Burke venne impiccato, Hare, che accettò di tradire il complice e confessare in cambio dell'immunità, fu rilasciato e la sua fine è ignota. Il caso, all'epoca, destò un enorme scalpore e seminò il panico e l'odio popolare verso queste figure inquietanti ma non poi così insolite, i cosiddetti resurrection men, indispensabili per gli anatomisti, legati a doppio filo a quel commercio poco dignitoso e costantemente sul filo del ricatto.Tuttavia, nonostante lo "scandalo Burke & Hare", famoso e ispiratore di artisti e scrittori, fra cui Stevenson, poco cambiò nell'immediato relativamente ai mezzi con cui le scuole di anatomia si procuravano "soggetti"; il tanto atteso Anatomy Act del 1832 (l'atto con cui si destinavano alla scienza i corpi dei defunti senza familiari che li reclamassero, mettendo fine alla pratica dei furti di cadaveri) fu piuttosto dovuto, almeno in parte, a un altro caso, stavolta nel cuore dell'Impero, a Londra, che all'epoca infiammò l'opinione pubblica e che però oggi è quasi dimenticato: il caso del "ragazzo italiano".Nel novembre del 1831 tre individui, John Bishop, Thomas Head e James May, noti resurrection men, o trafugatori di cadaveri, cercarono di vendere agli addetti del King's College il corpo di un ragazzino di circa 14 anni; l'aspetto del cadavere però era tale da dare adito a sospetti: era molto fresco e sembrava anzi non essere stato affatto sepolto. I tre vennero arrestati e sottoposti a un processo che per gli standard attuali aveva basi piuttosto fragili: tanto per cominciare, l'identità della vittima non fu mai accertata oltre ogni dubbio. Divenne nota come il povero "Italian boy" perché vari testimoni credettero di riconoscere il cadavere di un giovane mendicante italiano, Carlo Ferrari: inutile dire che il tocco di "esotismo" e "sentimentalismo" funzionò alla grande sulla stampa. Poco chiara, a causa delle insufficienti conoscenze mediche dell'epoca, anche la causa della morte; soprattutto, in un sistema in cui la colpevolezza dell'imputato si accertava praticamente solo tramite una confessione o una testimonianza oculare, quello che l'accusa riuscì a mettere insieme furono elementi sospetti ma pur sempre indiziari, fatti incriminanti (nel giardino della casa di Bishop vennero dissotterrati vari indumenti, ad esempio), testimonianze che collocavano in modo più o meno sicuro la presunta vittima nel quartiere dove vivevano due degli accusati, nonché ovviamente la sordida reputazione dei tre.Ciò nonostante, questo bastò a convincere la giuria: Bishop, Head e May furono ritenuti colpevoli di omicidio e condannati a morte. Nei giorni precedenti l'esecuzione, comunque, Bishop e Head rilasciarono una confessione in cui ammettevano quello e altri due omicidi (di una povera donna e di un altro mendicante giovanissimo, sempre allo scopo di procurarsi cadaveri da vendere), scagionando però May che, a detta loro, nulla sapeva della provenienza del cadavere: May fu quindi graziato (non fu molto fortunato, comunque: morì poche settimane dopo sulla nave-prigione che avrebbe dovuto portarlo in Australia), gli altri due impiccati di fronte a una folla festante il 5 dicembre 1831 (e naturalmente i loro corpi furono subito messi a disposizione degli anatomisti).Il saggio fa un'appassionante cronaca dell'antefatto, dell'arresto e del processo, dando conto delle incertezze e dei colpi di scena nelle indagini, delle reazioni dell'opinione pubblica, e tenendo fino all'ultimo in sospeso sull'esito della vicenda (e già così il lettore è contento), ma ovviamente non si limita a questo, traendone spunto per avventurarsi lungo svariate piste di ricerca.La principale è il mondo criminale dei furti di cadaveri, la percezione di quest'atto nella mentalità dell'epoca, e anche una panoramica sullo stato della professione medica, e soprattutto sull'insegnamento della medicina, con un gran numero di istituzioni concorrenti, in un clima da "libero mercato" che lascia spazio all'iniziativa privata (ma rischia di apparire anche un po' anarchico) e che ritiene sempre più strette e limitanti le regolazioni vigenti; la posizione dei medici era in effetti delicatissima e compromettente, sicuramente non del tutto "innocente" (tutti sapevano da dove venissero i corpi usati nelle autopsie, e l'equilibrio, sul filo del ricatto, fra resurrezionisti e anatomisti si fondava su un silenzio complice; in effetti il caso "Italian boy" fu singolare poiché la denuncia partì proprio da un medico, Richard Partridge). Gli stessi organi giudiziari, dando prova di una certa ipocrisia, usavano spesso un "occhio di riguardo" verso questi attori in questo commercio.Le difficoltà nell'identificare la vittima suggeriscono poi alla storica riflessioni sulla nascente immagine della metropoli come luogo in cui è possibile essere risucchiati, perdersi, diventare perfettamente "anonimi" e invisibili, scomparire da un giorno all'altro senza che nessuno ci cerchi, o non sapere chi sia o cosa faccia il vicino che vediamo tutti i giorni e scoprire poi che è un assassino. Gli organi di governo di Londra cominciavano contemporaneamente ad affrontare anche il "problema" dei poveri il cui numero andava continuamente crescendo: Wise tenta di dare un quadro della miseria della città, nei suoi aspetti più disperati ma anche, al contrario, più "variopinti", la vasta folla di personaggi "caratteristici", spesso stranieri e in buon numero italiani, che si esibivano come "artisti di strada" per guadagnare qualcosa (la stessa presunta vittima, Carlo Ferrari, mostrava dei topolini bianchi in una gabbia), e che attirarono l'attenzione anche di celebri scrittori di epoca vittoriana come Dickens, nonché dei provvedimenti e delle istituzioni caritatevoli che cercarono di portare in qualche modo sollievo a questa fascia di popolazione, compatita ma forse più che altro temuta.Lo svolgimento delle indagini consente di parlare anche della nuova, più moderna, forza di polizia che nacque proprio in quel periodo e che, non senza dover vincere una certa opposizione, gradualmente soppiantò le varie forme di sorveglianti e guardie, anche di natura privata, legate più che altro alla singola unità parrocchiale, che si occupavano, spesso male e dando adito a innumerevoli conflitti di competenze, di mantenere l'ordine in città, e della situazione nelle prigioni.Interessante anche il capitolo sui primi provvedimenti contro i maltrattamenti sugli animali, ma... che c'entrava? A dirla tutta, sembrava materiale per un'altra ricerca che è stato inserito qui un po' a forza (come "intermezzo").Ho trovato su Internet un'intervista all'autrice, Sarah Wise, in cui parla del libro. E poi ancora ecco la pagina di Wikipedia sugli "originali" Burke & Hare e quella sui "London Burkers".4/5http://moloch981.wordpress.com/2013/0...
Unfortunately, what this book most reminded me of was Jon Krakauer's Under the Banner of Heaven: A Story of Violent Faith, which I gave one star because it was 20% about what it claimed to be about and 80% about everything else. This book has a similar ratio -- 20% murder mystery, 80% 1830s London bla bla bla.Look, I understand that when you write a book like this, you need to give some historical background to get a sense of the zeitgeist in which the event happened. But there comes a point where zeitgeist overtakes the real plot. I mean, there's even an entire chapter titled "Interlude-Meat" which has NOTHING at all to the murder in even the most tangential sense; it honestly feels like its only reason to be there is to be as unpleasant to read as possible. And even in chapters like "how many?" that ostensibly discuss how many murders the defendants committed ends up spending PAGES wandering off into the private and professional difficulties of some Anglican priest. Why? WHY?Two stars instead of the one I gave Krakauer's book because the few parts that were about the murder were basically interesting. However, I did quickly get lost in the chronology of the grand jury vs. detective work vs. witnesses vs. trial etc.
Do You like book The Italian Boy: A Tale Of Murder And Body Snatching In 1830s London (2005)?
The beginning of this book establishes what an Italian boy beggar meant to the citizens of London at this time, which is good because it's not what one might expect. Impoverished Italian boys were seen as beautiful, cherubic innocents - almost a class apart from regular, English boy beggars. Which is one reason why this murder was so heavily covered by the press. The other reason is why the boy was murdered to begin with - to obtain his body for selling to medical schools.Following the lives and times of these London Burkers (who followed in the footsteps of Burke and Hare of Edinburgh by murdering to get school dissection corpses) makes for gruesome reading. You might want to skip some bits (I did). All is not cut and dried, either. I was well pleased by the twists at the end. If you like historical true-crime, you'll like this.
—Susanne
Don't get me wrong, I liked this book (I'm trying to combat grade inflation in my rating system)- it was the literary equivalent of Law & Order: 1830s London. I studied the history of science and medicine quite a bit in school, so that theme was of great interest to me. Same goes for the birth of crimonology and forensic science- though if you're going to read just one narrative non-fiction with that in mind then I'd go for The Killer of Little Shepherds: A True Crime Story and the Birth of Forensic Science. As for the "body-snatching" trade, there was quite a bit I already knew from reading Stiff: The Curious Lives of Human Cadavers a few years back but this book certainly lends a more "human" face to the bodies themselves (if that makes any sense). All in all, an interesting, fast read that makes me want to go pick up some Charles Dickens.
—Mara
Fascinating history of one of the famous murder cases in 1830's London which lead to changes in the laws with regard to "body snatching". In the era of Charles Dicken's, London was teaming with poverty, with real life child slavery gangs run by "Fagin" type characters. Under the new Vagrancy Act, poverty was literally a crime. Constables were often in the pay of the wealthy who didn't want to be confronted with small children and impoverished people begging on the street. The workhouses and Marshelsea debtors prison were over flowing with the poor. The new London police force had only just been established. Scotland Yard did not exist yet. And the idea of a police detective was only something found in a novel recently published in Paris. Most crimes went unpunished. There was no such thing as forensic science, so convictions occurred in the few cases where eyewitnesses were available. While the book is classified as a history book it reads more like a detective novel. The story is of one police lieutenant who very tenaciously investigates the case never giving up. In a unique, first used police tactic, he runs an advertisement in the newspaper asking for eyewitnesses and for the public to come forward with any information they may have regarding the case. This is now a standard part of modern police procedures. Much to his shock and dismay when he runs a second article asking people if they would come forward and identified the body of "An Italian Boy" of about age 14, he finds himself inundated with so many people who's children have disappeared off the streets of London that he is shocked at the sheer number of unsolved missing persons cases.Body snatching had become such a lucrative line of work and "resurrectionist" could make more money in a week than most workers at the time made in year. While the practice of body snatching was illegal, it also largely went unpunished. However, when the very fresh body of a young boy of Italian descent is offered for sale to one of the hospitals studying anatomy some questions arose. The doctors are initially amazed at how "fresh" the body appears, lacking signs of decomposition usually found in exhumed corpses. At this time in the history of the medical profession, the doctors needed bodies for the study of anatomy and where the bodies came from was not something the hospitals or doctors involved themselves with. However in this case, upon dissection the physicians came to the conclusion that the boy was likely murdered and notified the police.The remainder of the book deals with the investigation into the identification of body, the gathering of witnesses and evidence. During the investigation, additional murders committed for the sale of bodies or body parts are uncovered. The investigation fascinates and horrifies the London public who follow the story in the newspapers of the time.The book is glimpse into the reality of London in the early 1800's. The author takes the reader into the streets of London and examines how this one case would eventually lead to sweeping changes in the laws of medical schools, police investigations, civil rights for children and the treatment of poverty.Because it reads like a detective story it is an easier read than most history books which cover the culture and times of London in the 1800's.
—Ann