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The Horse Goddess (1998)

The Horse Goddess (1998)

Book Info

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3.97 of 5 Votes: 2
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ISBN
0812555031 (ISBN13: 9780812555035)
Language
English
Publisher
tor books

About book The Horse Goddess (1998)

Devo ammetterlo, questa per me è stata una rilettura.Una rilettura molto importante.La dea dei cavalli segnò per la me tredicenne l'inizio della passione per i popoli celtici e la storia antica, per i misteri dei druidi e i romanzi storici.Mi ricordo che l'avevo amato, che avevo pianto leggendolo, e riso.Certo, molte cose rileggendolo adesso hanno per me un altro significato o comunque vengono comprese da un punto di vista più adulto e oggettivo ma l'amore e il fascino rimangono, l'impossibilità di staccarsi dalla pagina, il desiderio di leggere ancora e ancora...Ho letto recensioni dove i lettori si lamentano del personaggio di Epona, la protagonista, la definiscono infantile, impetuosa, priva di profondità.Io penso che si sbaglino, Epona potrà anche essere impulsiva e infantile ma lo è a ragione, quando inizia questa avventura per lei non è che una bambina, non ha più di 13 anni e chi di noi non è stato impulsivo a quell'età?Chi di noi non ha sognato quella libertà astratta, totalizzate e effettivamente impossibile?A quell'età vivevamo per estremi, o era tutto bianco o era tutto nero, e ci riempivamo la bocca di parole di cui non capivamo il significato, sicuri di avere la verità in mano.Ed Epona è esattamente così, vuole essere libera e al di fuori del controllo della famiglia, vuole scegliere per sè stessa.Sbaglia certo, e se ne accorge da sola, ma ha anche la forza di combattere per la sua felcità anche in condizioni avverse, anche in mezzo ad un popolo che le è estraneo e che è totalmente diverso da quello da cui viene.Riesce a farsi rispettare, riesce addirittura a vincere l'amore di Kazhak (che definiscono maschilista), un uomo a cui è stato insegnato fin da bambino che le donne sono oggetti.Giustamente oggi sarebbe definito maschilista, ma parliamo di un guerriero Sciita di più di 2000 anni fa, ovviamente era maschilista, ovviamente la sua cultura era diversa da quella che abbiamo adesso.Eppure, nonostante tutto, Epona è riuscita a farsi vedere come donna, a farsi amare.Li ho amati con tutta me stessa, perchè il loro non è il tipico amore da romanzo rosa, un colpo di fulmine ecc ecc, il loro è un'amore che nasce lentamente, dall'animo, un amore reale, con tante difficoltà e tante incomprensioni, un amore che non sarebbe mai stato totalizzante, ma che sarebbe stato lungo e duraturo.Passando a Kernunnos, che quando lessi per la prima volta questo libro odiai tantissimo, devo dire che mi sono ricreduta.Quando avevo 13 anni ho letto il libro immedesimandomi troppo in Epona ragazza, senza capire neanche il modo in cui Epona alla fine comprende e matura, tornando sui suoi passi e rendendosi conto che il suo futuro, il suo destino era quello fin dall'inizio.Da bambina odiavo Kernunnos e basta, perchè era viscido e brutto e non la lasciava stare.Ora capisco che, benchè come personaggio abbia lati del carattere che non approvo, in realtà ha sempre e soltato voluto e lavorato per il bene della tribù.Sicuramente ha sbagliato i modi, ma è un essere umano anche lui e tutti possiamo sbagliare a volte, anche se pensiamo di fare per il meglio.In questa rilettura il mio odio si è trasferito verso i personaggi di Rigantona e Okelos, la madre e il fratello di Epona, che in tutto il libro sono gli unici che a tutti gli effetti agiscono in modo egoistico, cercando di disporre della ragazza come fosse un oggetto per ricavarne un guadagno.Me lo sarei aspettato dagli Sciiti, ma non da due persone del popolo celtico, due persone che comprendono e vanno fiere del concetto di libertà personale del loro popolo.In definitiva: amore infinito.Questo libro è con me da 12 anni e se dipenderà da me ci resterà per sempre!

Really enjoyed the author's conception of how possibly her early Iron Age human Celtic characters, through the mists of time and legend, might have been gradually transformed into the Celtic pantheon of gods and goddesses. I had an inkling of this from the names of characters in the Celtic village, from the very beginning of the novel. The protagonist, Epona, daughter of the chieftain, is discovered by Kernunnos, the shapeshifter/shaman or drui to have extra-special powers, such as connecting with the spirits and talking with animals, especially the horse. In order to escape life under Kernunnos as a trainee drui, Epona runs off with a small band of Scythians who came to her village to trade. She travels to the 'Sea of Grass' [present-day Ukraine] with these men and lives among the Scythians. Kernunnos follows her to bring her back and often changes into the shape of a silver wolf. She cannot fully adapt to the nomadic life and Kazhak, the man with whom she falls in love, and he with her, cannot fully understand or accept her culture. She saves a mare from death and is successful at a foal's breech birth. Finally, Kazhak sends her back to her people, with his loyal friend. The story is fraught with danger. The author's concept of the Celts' culture sounded fairly authentic, but I wonder how authentic is the author's concept of Scythians and their customs? The evil Kernunnos seems like a forerunner of the werewolf, because of how he can change himself from a man to wolf to man... and he doesn't hesitate to kill, first in the Carpathians. There were no wasted words and the story flowed easily. The last section was poignant and I found myself in tears. The last sentence is ambiguous:Her gaze went past him [Goibban the blacksmith], ... and her face wore the intense expression of one who listens. She cocked her head slightly, a smile playing at the edges of her mouth. "Down the road from the pass, a horseman came riding." 'Afterwards...' was valuable for the information on the Celts and their eventual geographical expansion; their connection with horses; and their pantheon, e.g., Epona, the horse goddess; Cernunnos, lord of the animals; Taranis, god of thunder...

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I loved this story! I have become a fan of Morgan Llywelyn, but sometimes her stories become difficult to follow due to their very nature. You see, many are historical fiction, and the cast of characters can be quite vast in some works - with insanely difficulty-to-pronounce Welsh. This story, however, is quite straightforward. The details outlining the "Keltoi" and the "Scyth" cultures (as she represents them) are rich and engaging.The Afterward for the book is a bonus that makes you want to take a second look at the book.
—Bryan

la lettura di questo libro m'è costata un'imbarazzante conversazione con i custodi del naturistorische museum di Vienna che,non parlando inglese, tentavano di rispondermi come potevano alla mia domanda circa dove fossero i resti delle sepolture di Hallstatt xDIn ogni caso: un libro che ho letto mentre studiavo per anatomia 2 e che mi ha tenuta ben distratta durante uno dei peggiori esami della mia vita... davvero meritevole di essere letto. E' un'avventura attraverso l'Europa, una storia di fughe, magie, decisamente ben scritta e con una buona dose di suspance. Poi al solito la Llwelyn è brava nel rendere reale il suo lavoro :)
—Annette

This engaging fictional story based on historical facts picked out of myths and cultural tales doesn't attempt to manipulate the reader's emotions, but presents Epona's story as it unfolds. It's an inspirational story on more than one level and gives excellent and deep 'insider' insight into the history of these races. It's a deep and at times tense set of relationships between people and peoples that engenders a unique, far reaching perspective on early peoples, especially Celts and Scythians. It's very enjoyable to read about the characters I've always been taught about in lore and enlightening to understand their foundations.
—Wolf

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