Avete presente quei commenti in copertina scritti per chissà quanti millemila euro da giornali importanti, come il New York Times etc. etc.? Vorrei dire, quei commenti che ci prendono per il culo 'Scrittura magistrale, una storia da togliere il fiato' e lusinghe varie? Ecco, io mica ci credo mai a queste cazzatine che scrivono sullo stile, su quant'è bravo Tal dei Tali, su quanto la sua storia sia una spirale di emozioni, però, quando ho letto 'Antidoto alla malinconia' scritto dal The Guardian su la copertina de 'Il caso dei libri scomparsi' mi son detta che prenderanno per il culo la gente per quanto riguarda le velleità artistiche dell'autore, ma non potranno mica prendere per il culo gli stati d'animo della gente! Quindi, malinconica più che mai, ho iniziato a leggere. Il The Guardian ci ha proprio azzeccato, udite udite, se avete bisogno di sorridere, di pensare che, per quanto siate sfigati, c'è sempre e comunque qualcuno MOOOLTO più sfigato di voi, significa che dovete entrare in libreria e fiondarvi sulla mirabolante saga delle avventure di quel ciccione di Israel Armstrong, laureato in lettere, disoccupato, inglese trapiantato in Irlanda, vegetariano e farmacodipendenti. La cura alla vostra malinconia richiede pochi euro e nemmeno la ricetta, pensate un po' il potere strabiliante dei libri!Con una penna ironica e divertente al punto giusto, Ian Sansom ci regala la meravigliosa figura di un bibliotecario il cui minore dei mali è quello di ritrovare i 15.000 libri perduti del bibliobus che deve condurre tra le verdi strade d'Irlanda; un romanzo ironico nella scorza, ma serio dentro nell'affrontare il tema tragico e avvilente della sempre più numerosa chiusura delle biblioteche e del sempre minore impiego di risorse dei comuni nella cultura. Gettatevi a capofitto in questa storia che vi insegnerà:1) che i rimedi per leggere si trovano nonostante tutte le leggi e iniquità del mondo2) che anche nei momenti più avversi, può giungere un raggio di luce.
When I finished reading this book the three words that first came to my mind were; clever, funny, and human. I give it 3.5 stars.The Case of the Missing Books is the first in a series about Israel Armstrong, a librarian who takes a new job only to discover it is not at all what he expected. His library is closed and all the books are missing. To top things off he is in a "quirky" small town in Ireland far from anyone he knows and surrounded by a very, um, unique set of towns people. The people in the area of Tumdrum were my favorite part of the novel. I loved that the author gave them each such interesting and defining attributes without getting too bogged down in description/details. As for the main character, Israel, sometimes I loved him, sometimes I pitied him, sometimes I just wanted to give him a good shaking or knock some sense into him. He was bumbling around bemoaning life at moments, and completely endearing at others. Defintiely a good main character.My one complaint about the book is that I could tell the whole time that the author was trying to establish a lot of background and set himself up for a series. Unlike other successful series where little bits of information are woven into the story, a good portion of this book was setting up for the second one. That being said, I still really enjoyed it! I liked the writing style and the characters, so I will be reading the next book in the series for sure.
Do You like book The Case Of The Missing Books (2006)?
A vegetarian Jewish Londoner gets his first librarian job in a small town in Northern Ireland. Unfortunately, the library is closed. He's assigned to drive the mobile library, but first he has to find out where the fifteen thousand books disappeared. Meanwhile, he tries to fit into a small town where he's constantly reminded about church, offered a lot of meat, and forced to sleep in a chicken coop. Hilarious! The author writes with a sly, dry wit, and the small-town life details are almost cynically, yet realistically drawn. I've never read a mystery quite like it. (Although I wonder if Sansom has read Terry Pratchett.)
—Beth
Libro piacevole e leggero, nulla di impegnativo. Nei primi capitoli non ero molto convinta: avevo la sensazione che lo scrittore volesse a tutti i costi far sorridere il lettore, creando battute su scene che potevano essere del tutto normali. Dai capitoli 5 o 6 circa, o la storia ha preso più piede, o io mi sono abituata a questi personaggi eccentrici e strambi e alla goffaggine di Israel, facendo quindi crescere in me la curiosità di proseguire la lettura.È proprio una commedia degli equivoci e le indagini sui libri scomparsi (dove Israel si improvvisa investigatore...non è proprio il lavoro che gli riesce meglio!) sono solo un modo per conoscere e apprezzare questa serie di personaggi irlandesi.Tutto sommato però, non mi ha colpito ed entusiasmato più di tanto; lo definirei semplicemente "carino".
—°°Bennyblueberried°°
Kind of goofy, but I liked it. I liked the setting (Ireland) and the subject (libraries). I didn't especially like Israel Armstrong, the main character, but I'm not sure I was supposed to like him all that much. I really don't think life had to be that hard for him. Plenty of quirky townspeople. Plenty of possibility for more mobile library adventures.Loved the following passage: Israel had grown up in and around libraries. Libraries were where he belonged. Libraries to Israel had always been a constant. In libraries Israel had always known calm and peace; in libraries he'd always seemed to be able to breathe a little easier. When he walked through the doors of a library it was like entering a sacred space, like the Holy of Holies: the beautiful hush and the shunting of the brass-handled wooden drawers holding the card catalogues, the reassurance of the reference books . . ., the amusing little troughs of children's books; all human life was there, and you could borrow it and take it home for two weeks at a time, nine books per person per card., pp 11-12.Makes me glad to work in a library!
—Holli