Migliore, a mio avviso, sebbene meno originale nella struttura rispetto a L’amante, questo romanzo di Yehoshua. In pratica, si tratta di un lunghissimo monologo in cui Benji Rubin, aspirante medico chirurgo, ci racconta tutto di sé. Per certi versi, la situazione proposta è analoga. Anche qui abbiamo un matrimonio, un ‘innamoramento’ e un amante (o un tradimento, come preferite). E l’innamoramento, in entrambi i casi, non ha come oggetto tanto una persona, sebbene in apparenza sembri, quanto il fascino che lo stretto legame tra due persone suscita. Ne L’amante era il marito di lei a ‘innamorarsi’ del rapporto tra la moglie e il ‘ragazzo’ che ne ha catturato l’attenzione, tanto da partire alla sua ricerca quando questi improvvisamente scompare. Qui è il giovane medico che si ‘innamora’ dell’attrazione e della necessità, quasi fisica, che la coppia Dori/Lazar ha di restare sempre assieme, persino in situazioni che lo rendono del tutto fuor di luogo. Leggerlo solo pensando alla differenza d’età tra Benji (trentenne) e Dori (cinquantenne) e alla loro anomala relazione è riduttivo, a mio parere. Solo che è, esattamente come L’amante, esageratamente logorroico. E freddo come il ghiaccio. Manca di misura. PS: Non vorrei avervi fuorviato parlando di ‘monologo’. In realtà, vi sono molti dialoghi, cambi di scena, fatti che mutano, anche sostanzialmente, le situazioni. Ma ‘monologo’ resta, perché è solo dal punto di vista di Benji Rubin che noi lettori percepiamo la “realtà” propostaci e la psicologia dei diversi personaggi. Ma chi ci dice che lui li valuti in modo corretto o, almeno, solo vagamente veritiero? Nessuno. Restiamo, dunque, solo a livello di illazioni. Per questo, ribadisco, risulta molto sbilanciato e “cerebrale”, più esercizio di scrittura che non narrazione compiuta.
I've often noticed that after an author publishes a number of books and receives high levels of acclaim, their writing will sometimes get much worse. It's almost as if they become overly confident and stop listening to editors and other people they trust. In my opinion, Open Heart suffers greatly from this problem. Although it's the first novel of Yehoshua's that I've read, judging by reviews, his earlier work is much stronger. This is the story of a young doctor who goes to India with a hospital administrator and his wife to help bring their critically ill daughter back home. During the trip, he falls deeply in love with the wife, and over the course of the novel he does more and more desperate things to get her to be with him. It sounds like a great idea for a book, but don't be fooled. For starters, Open Heart is hopelessly over written and repetitive. It would have been a much stronger book if it were 100 pages shorter and all the little tangents either cut or justified more effectively. Next are the characters. Maybe it's just me, but I found almost every person who populated this novel to be deeply self-indulgent and annoying. Finally, there's the pace. Although a number of events occur to move the plot forward, Open Heart never really picks up steam. This might be because much of the story is told in expository form rather than in actual scenes, which robs it of immediacy and weakens the pace. Yehoshua is a well-respected author, but here, he took a wrong turn.
Do You like book Open Heart (1997)?
E' il primo libro di Yehoshua che leggo e credo non sarà l'ultimo. L'avevo iniziato spinta dal mio amore per l'India ma dell'India c'è ben poco.Il romanzo è incentrato sulle meccaniche di una passione impossibile tra un giovane medico e una donna di vent'anni più vecchia di lui, moglie del direttore dell'ospedale dove questi lavora, passione così scandagliata dal punto di vista psicologico da risultare artificiosa, posticcia, celebrale più che carnale. Il protagonista mi è rimasto antipatico, soprattutto per il suo egoismo e per il modo in cui si comporta con la moglie, a partire da quando decide di sposarla. La protagonista mi è sembrata una signora viziata e ricca di Tel Aviv, nulla di più. I personaggi secondari (i genitori di Benji, gli amici) sono ben descritti nel corso del romanzo, sembra quasi di conoscerli e capirli meglio dei protagonisti. Ora voglio leggere altri libri di questo autore.
—Sandra
I am irritated by how absorbing this book was, and I have surprised myself, ultimately, by liking it. The narrator lacks morality in a profound way, acting to satisfy his own desires and thereby endangering the happiness of those close to him (fuller, more remarkable characters). Of course, people do that all the time; but this man -- someone so attractive on the surface -- doesn't even register the risk he puts to those others in his life.Ultimately, I am glad I read this book, although I am relieved to have finished it, for it plays with some interesting ideas but it is not epic. Many of the central characters are irritating, but I found the characters surrounding the central ones captured me, and in this way I cared about the development of the central characters.
—Sharon
I was really torn on this one, and suspect that many of my reservations stem from it being a translated work. I really thought the concept was intriguing and the scene descriptions are very vivid and romantic. So, a pleasure to read in that sense. But I felt that the character development was lacking and I had not real reason to believe some of the relationships that developed or the obsessive feelings that some characters had. Something just didn't add up. But, overall still a good work, maybe better in the original or different translation.
—Dana