Disomogenei, mancando un fil rouge come in "Piccoli racconti di misoginia", questi racconti sono imbibiti di inquietudine.Sottile come tela di ragno in "Un altro ponte da attraversare", macroscopica ne "La tartaruga", claustrofobica ne "Il guardalumache".L'accento, apparentemente posto sul plot di storie vagamente noir, è l'ammiccamento al lettore da parte dell'autrice, distaccata quanto deve giocoforza esserlo un bravo chirurgo. L'antefatto o l'epilogo, infatti, si intuiscono presto, la relazione causa-effetto appare evidente, ma ciò è ininfluente perché l'intreccio fra trama e ordito si fonda sull'interiorità dei personaggi. Solo al termine cogliamo il disegno in tutte le sue sfumature di colore. Echi di H. James ne "L'Eroina", ed H. P. Lovecraft ne "La ricerca della 'Limax Claveringi', Highsmith attinge e profondamente rielabora con la sicumera del ricercatore che riproduce un esperimento dal risultato noto su topolini dagli occhi rosati: il profano, sgomento, inorridisce (e sa).Come scrive Graham Greene nella prefazione al libro [...]dopo un po' la paura, come tutti abbiamo imparato durante i bombardamenti, diventa un narcotico, ha un'intensità che può spossare sino al sonno, laddove l'inquietudine ghermisce i nervi delicatamente e inesorabilmente; dobbiamo imparare a conviverci.Inquietudine che nasce dalla percezione di come chiunque, in banale odore di quotidianità, possa precipitare o spingere altri nel baratro, che sia il vicino, il collega, lo sconosciuto incrociato per la strada o un caro amico.Ma, non essendo Stevenson, la facile lezione che c'è un Hyde in ciascuno di noi può essere rigettata, ricordando che la tanto cara e solida normalità è consanguinea di norma e che le regole pedissequamente seguite rendono ottusi.Un filino d'inquietudine, vedendo le conseguenze di una cecità psichica - biancore saramaghiano - però permane.Il titolo italiano della raccolta costituisce l'unico e solo mistero della stessa, perché di amore, che sia urlato o sottotono, non ce n'è.
I was won over as I read the Foreword by Graham Greene: Her characters are irrational, and they leap to life in their very lack of reason; suddenly we realize how unbelievable rational most fictional characters are as they lead their lives from A to Z, like commuters always taking the same train. The motives of these characters are never inexplicable because they are so drearily obvious. The characters are as flat as a mathematical symbol. We accepted them as real once, but when we look back at them from Miss Highsmith’s side of the frontier, we realize that our world was not really rational as all that. Suddenly with a sense of fear we think, ‘Perhaps I really belong here,’ and going out into the familiar street we pass with a shiver of apprehension the offices of the American Express, the centre, for so many of Miss Highsmith’s dubious men, of their rootless European experience, where letters are to be picked up (though the name on the envelope is probably false) and travelers’ cheques are to be cashed (with a forged signature). Eleven short stories comprise Eleven. Each original, some creepy and all unable to be discussed here because it doesn’t take much to reveal spoilers in a story 10 or 15 pages long. She can capture anxiety and suffering better in a few paragraphs than many can do with a novel. But, without wanting to reveal too much, included are two fantastic stories about snails and a warning to moms who make their sons wear short shorts.
Do You like book Eleven (1994)?
I hadn't read any Highsmith before, and maybe this collection was a bit too varied and lacking in a distinctive style for me to form any clear picture of her writing. If you like stories about snails, you're in for a treat - there are two of 'em. I particularly liked the suburban horror of stories like The Snail-watcher and The Empty Birdhouse, these were fantastically unsettling. But the stand-out for me was When The Fleet Was In At Mobile, which was wrenching and beautifully restrained americana at its best, one of the best short stories I've ever read. But overall a mixed bag, as some folks say.
—Bert
"Urla d'amore" è un'antologia di 11 racconti creati dalla "Signora del thriller" Patricia Highsmith. Un'inquietudine latente, che spesso diventa angoscia è la caratteristica comune che unisce le opere di questo libro. L'autrice pur descrivendo delle situazioni che fanno parte della quotidianità delle persone, riesce a far percepire al lettore un'ambigua sensazione di disagio. Tra i vari racconti degni di nota: "Il guardalumache" dove viene illustrata la curiosa passione di un facoltoso uomo d'affari per le lumache; "La tartaruga" è la descrizione del travagliato rapporto tra un figlio e la madre; in "La ricerca della Limax Claveringi" uno studioso si reca in un'isola tropicale per cercare delle pericolosissime lumache giganti; "L'eroina" è la storia di un'inquietante governante; "La casina per gli uccelli" descrive la vicenda di una coppia di sposi atterriti dalla presenza di uno strano animale nella loro cucina.
—Alessandro Balestra
Elf Kurzgeschichten der Extraklasse. Eine Schildkröte, viele Schnecken, ein Kindermädchen und eine Katze. Garniert mit den für Patricia Highsmith so typischen Charakteren. Abseits der Norm. Ihre Geschichten verursachen Beklemmung. Ohne Ausnahme. Keine Angst. Nur das ungute Gefühl, das einen beschleicht, wenn die Dinge zu richtig scheinen. Zu gut. Zu perfekt. So rund, dass etwas nicht stimmen kann. Es gibt keine Happy Ends.Meine zweite Begegnung mit ihr - die erste war (was sonst) der talentierte Mr. Ripley. Ihre Kurzgeschichten (die größtenteils früher entstanden sind) stehen ihm in nichts nach. Und ich wundere mich jetzt doch, warum ich sie so lange vernachlässigt habe. Vielleicht war ich noch nicht reif dafür. Oder noch nicht abnorm genug ;)Nichts für schwache Nerven.
—Blackvelvet