About book Divine Secrets Of The Ya-Ya Sisterhood (2004)
Capitoli 1-4Sono appena appena agli inizi, solo circa 40 pagine lette, ma ho incominciato a inquadrare ambienti e personaggi.La personalità di Vivi è sicuramente molto molto forte e predominante sulla figlia (devo riconoscere che sembra quasi il mio caso... ma chi non cerca l'approvazione di chi ama?), mentre Sidda, quarantenne in carriera, brava nel suo lavoro, si trova un pochino in difficoltà nei rapporti interpersonali. Bè, il suo scontro con la madre non è proprio tutto farina del suo sacco: una giornalista ci ha messo molto del suo; il resto lo ha fatto l'orgoglio di Vivi.Capitoli 5-9Ci vengono presentate, finalmente, le Ya-Ya.Un po' attraverso "I sublimi segreti", un po' attraverso i ricordi di Sidda (per quanto riguarda la loro vita adulta) e in parte attraverso lo scritto di Vivi (per la loro infanzia e adolescenza).Sono estremamente vivi-de e mi stanno anche particolarmente simpatiche: sono tipe in gambe che crescono insieme e condividono scuola, esperienze, educazione, famiglie.Da notare che il marito di Vivi ha un primo piccolissimo spazio per la prima volta nel capitolo 6. Le Ya-Ya complottano contro gli uomini: Le guardavamo trattare i rispettivi mariti come capi, come idioti e qualche volta come innamorati, ma non le vedemmo mai trattare gli uomini come amici.. Devo riconoscere che così faccio anch'io. Particolarmente posso trattare mio marito come idiota, ma lo posso fare solo io, ovviamente.Bellissimo il capitolo "estivo" dove le 4 Ya-Ya passano la giornata al ruscello con i 16 figli. Mi ha fatto morire dal ridere il fatto che facessero i turni per controllare che non affogasse nessuno e che avessero un fischietto e lo usassero ogni mezz'ora per fare l'appello.Vorrei annotare questo:[...] la mamma e le sue amiche [...] mi sembravano i pilastri che sostenevano il cielo.E questo:Vivo in un oceano di odore, e l'oceano è mia madre.Capitoli 10-16L'ambientazione si sposta in maniera continua e alternata tra la vita in solitaria nel nordovest di Sidda e le avventure delle Ya-Ya adolescenti-adulte in Alabama.Il ritmo narrativo è molto vario e il punto di vista cambia in continuazione.Molto divertente il capitolo 10 in cui una Vivi tredicenne fa il resoconto dell'avventura ad Atlanta in occasione del ballo e della prima di "Via col vento" (che conosco per via della fama internazionale di film e romanzo che non ho mai visto nè letto: devo provvedere?).Credo che Sidda, più che indagare per la realizzazione teatrale che dirigerà, stia indagando a fondo sulla vita della madre e delle Ya-Ya per capire meglio il suo rapporto con la madre e che scopo dare alla sua vita. A un certo punto si dice che il suo desiderio è avere una vita piena di persone, figli e amici. Vorrebbe fermarsi e iniziare una famiglia. Ma è spaventata dalla sua età, dall'età che avrebbe nelle diverse fasi della vita di eventuali figli e allora si dice che la sua scelta va bene comunque, con Connor, con il teatro e i collaboratori/amici. Si dice che probabilmente i suoi dubbi sono dati dalla biologia.Credo che il tema sia molto attuale. Per lo meno, io lo sento molto vicino, un po' per i pensieri che spesso mi sono fatta sulla famiglia contro la professione (i tempi e le esigenze dell'una rispetto ai tempi e le esigenze dell'altra). E spesso se ne parla con le amiche. Capitoli 17-21.Non bisogna scegliere tra carriera e famiglia, gli uomini non lo fanno, noi, spesso e volentieri, ci troviamo a un bivio.Come mamma, cerco di ritagliare ogni momento della mia giornata per mia figlia. Al tempo stesso, delle volte vorrei potermi fermare di più al lavoro per un progetto su cui sto lavorando, per esempio. Eternamente in bilico... il tempo per leggere lo trovo la notte, quando tutti dormono.Fino a questo punto ho trovato le esperienza delle Ya-Ya sempre un po' eccessivamente positive, divertenti, quasi facili. Da quando Vivi è andata dalle suore o, meglio, da quando c'è stato il ballo per il suo sedicesimo compleanno, c'è stato un capovolgimento deciso della situazione. E, sto aspettando che, da un momento all'altro, anche Jack ci lasci...Ma come può una madre odiare così una figlia e farne valvola di sfogo per tutte le sue insicurezze, paure, instabilità? Non riesco a capacitarne. Capisco il periodo, il contesto, il marito padre padrone, il matrimonio sbagliato (ma già quello, sposarsi per ripicca alla sorella... lo sbaglio di Buggy parte già da lì...), ma tutto questo rancore per una ragazzina che dalla sua ha l'entusiamo, la freschezza dell'adolescenza, ha amici e persone che le vogliono bene, ha diversi interessi? Da dove lo tira fuori?Anch'io voglio una veranda! E voglio dormirci la notte in estate. Anch'io voglio l'atmosfera raccolta e complice delle Ya-Ya, simile, in qualche modo, a quella di Scout, Jem e Dill ne "Il buio oltre la siepe" (non era amicizia esclusivamente femminile come in questo caso, ma di amici e fratelli si trattava comunque). Capitoli 22-25Ci viene raccontato come effettivamente Jack ha lasciato Vivi... non tanto quello, che era scontato che un giovane partito per la guerra e che una delle protagoniste non sposa fosse stato fatto fuori in combattimento. Ci viene raccontato come Vivi vive la notizia e la separazione da lui. Ci viene raccontato come condivide il dolore con la sua amica Teensy e con la sua seconda madre Genevieve. La disperazione nel cercarlo e nel crederlo vivo. Queste pagine mi hanno profondamente toccata.La riabilitazione di Buggy si ha in questa circostanza: fa sì che la figlia affronti la realtà, a suo modo, certo, accendendo una candela e recitamdo una poesia, ma aiuta Vivi (anche se lei ammette che per questo è sempre rimasta in bilico tra l'odio e l'amore profondo per la madre).Non c'è scampo alle madri. Io non intendo neanche più cercarlo.Bellissima la chiacchierata di Vivi, quasi settantenne, con Teensy: si ha un diretto confronto tra le adolescenti e le donne mature. Il rapporto è il medesimo, anzi, si è consolidato.E poi. E poi tutta la drammaticità di Vivi che fa la mamma di 4 bambini, di 4, 3, 2 anni e uno di pochi mesi, da sola, con un marito assente, con l'aiuto della tata che viene a mancare. Vivi vive questa esperienza negli anni '50, ma quest'esperienza non può essere più attuale di così. Il conflitto interiore di una madre che anela a uno spazio per sè e che per questo si sente in colpa in quanto toglierebbe spazio ai suoi figli. L'esasperazione di non riuscire a comunicare a nessuno questo stato d'animo se non a un prete sconosciuto (e in qualche modo, eh! Che è peccato anche pensare di raccontarla tutta fino in fondo al prete).La fuga. La fuga verso i luoghi in cui ha trascorso momenti felici da nubile. Alla fine è una donna forte. In un certo senso, ricarica le pile e torna a casa.Ecco, sono arrivata qua. Vivi vuole riscattare il suo anello di diamanti e dare una svolta alla sua vita di donna e di madre. Capitolo 26-fineIl finale è stato fin tropo "facile": tutto è bene ciò che finisce bene. Un po' scontato, forse, ma devo ammettere che a me il lieto fine piace sempre e quando non c'è mi lascia un po' d'amaro in bocca.Ho confermato le 5 stelline: solo per il fatto che questo libro mi ha fatto piangere, mi ha fatto ridere, mi ha coinvolto e mi ha chiamato in causa, a volte più a volte meno, per me è promosso. Probabilmente non è la maggior opera letteraria degli ultimi tempi, ma di pancia merita il massimo dei voti.Io non so se le Ya-Ya da qualche parte esistano. So per certo che vivo un rapporto madre figlia scostante, entrambe siamo due personalità forti (all'apparenza) che ci mettono un attimo a smontarsi. Siamo orgogliose e ci piace avere un'opinione strettamente personale, ma spesso soccombiamo quando, a vicenda, ci critichiamo...Per quanto riguarda le amicizie, quelle che mi sono sembrate o sono state per un po' amicizie alla Ya-Ya, sono finite per cause di forza maggiore. A quel punto, mi dico che probabilmente mi sembravano vere amicizie proprio perchè sono durate poco nel tempo. Se avessero avuto una chance maggiore, magari mi avrebbero regalato delusioni (questo per dire che le amicizie, nate bene e continuate nel tempo, di volta in volta mi deludono. Tutte le volte rimango male, ma, siccome voglio bene alle mie amiche, ci passo sopra: sono del partito "raccogli quel che semini" e allora mi faccio degli esamini di coscienza).Insomma: ma 'ndo stanno le Ya-Ya? Non ho ancora trovato la mia fata madrina :-(
Not as entertaining as I hoped.It’s a good motivator for women having friendships with women. Four women have a life-long friendship starting before high school. They drank a lot and did ornery things. The most unsettling thing for me was when they went swimming in the town’s water supply tank - that tub high up above houses that provides drinking water.I’m not complaining, but slightly odd were all the naked scenes. The Ya-Yas take a bath together, swim. A naked mother beats her naked kids. A few scenes had Sidda walking around naked. The Ya-Ya girls would sleep together with arms and legs intertwined. This was not sexual. It was just wonderfully close loving friendship.The main story is Vivi, one of the Ya-Ya women. Her adult daughter is Sidda. Sidda postpones her wedding to Connor because she fears she does not know how to love. She asks Vivi to send her the Ya-Ya scrapbook. Sidda wants to better understand her mother and their relationship. When Sidda was a child, Vivi beat Sidda with a belt leaving scars. Most of the book is Sidda thinking about events in the scrapbook and talking to the four women. Parts of the book are the Ya-Ya women thinking about events in the past. By the end of the book the reader has a full understanding of Vivi’s life, her troubles, her sadnesses.My favorite part - a small part: Lizzie was not part of the Ya-Ya group. Her husband died, forcing her to support her two young sons. She starts a job selling cheap beauty products door-to-door, and she’s not good at it. She does not wear her own makeup well. Vivi demonstrates immense kindness by taking Lizzie under her wing. Vivi teaches Lizzie how to look, talk, and sell. Vivi also telephones women convincing them to buy beauty products from Lizzie. Lizzie blossoms and becomes successful. That was neat.Although Vivi did a couple of nice things for others, I did not like her enough to enjoy her story. She’s always drinking, calling everyone darlin’. She didn’t accomplished things. I’m not asking for great achievement. A hobby would be fine - something she applies herself to, that she cares about. After her kids are grown I’m not aware of her doing anything with her time - other than drinking and socializing. It’s as if her life is blowing in the wind, responding to being blown around by others. Her husband did not give her money. She had to be tricky and sneaky to get cash to do things. I prefer stories where someone changes or causes change - or uses willpower to do something. I guess the main idea here is when someone is down, the sisters rally around and socialize to make them feel better.AUDIOBOOK NARRATOR:I recently listened to a different book narrated by someone with a southern accent. It was charming and delightful to hear. I did not like Judith Ivey doing this book. I don’t know if it was her southern accent or her voice. It sounded harsh. It needed something softer. When she read dialogue from a woman with emphysema, she took a lot of long noisy breaths - also unpleasant. In a film that might be good, but I don’t want that kind of acting for an audiobook. I am guessing that those breaths were not written in the text.DATA:Narrative mode: 3rd person. Unabridged audiobook length: 14 hrs and 39 mins. Swearing language: strong, including religious swear words but not often used. A racial slur used once. Sexual language: none. Number of sex scenes: five, mostly referred to with no details. Setting: 1930s to 1993, mostly Louisiana and Washington. Book copyright: 1996. Genre: women’s fiction, sisterhood.
Do You like book Divine Secrets Of The Ya-Ya Sisterhood (2004)?
This book speaks so true to core of what I feel. That core is - being who you REALLY authentically are - and having people in your life who know truly know you. Vivi Walker is a part of me, I think I have a bit of her in me and I identified with her character more than ever. WAnting to be a star, something special and bigger than the small town she grew up in. Always feeling like NO ONE understood her. Life circumstances hit and she remains in that same small town with a group of female friends who have been around since childhood. As I read the story from her daughter, Sida, I see what it is like to be a child of someone who is so big and yet so unfulfilled. What can a Vivi-like person do? I doubt this is the true intentional message of the author, but I got it. Vivi and all her longings and yearnings, and mistakes, and consequences weave a tapestry that is so beautiful to me. This book is one I read at least once a year. I dont' love every single word written, but I love the story and the characters. I love the theme. I love the victory of connection. I always read this book when I need grounding.My most favorite image from the story - Vivi, depressed in her room, has a Mary Kay type salesperson come to the door. Sida tries to summon her mother to the door. The only way she is able to get her to come is by saying, "Momma, there is a woman at the door who is wearing the wrong shade of lipstick" and Vivi snaps to attention.
—Shannan
I think Vivi WAS a tap-dancing child abuser. Any discussion of this fact ends at the "being whipped with the belt" scene. Vivi had no right to be enraged when this fact comes to light--she should have been embarrassed, yes. Her daughter arguably should not have revealed this dirty laundry but should have worked it through with her mother privately.According to this book, a scrapbook of silly adventures with Vivi's zany friends makes that behavior forgivable...not an apology or explanation from Vivi. Daughter is chastened and forgives dear Vivi after reading the scrapbook.Another thing...PLEASE, spare me the "Southern Women" stories. I live in the South and have never met anyone remotely like this...Thank God!
—Debbie Petersen
To borrow an expression from the book, this sucker is "Trés ya-ya-no." How can a writer so obsessed with small town aristocracy manage to slip in so many references to peeing in one's pants?I never manage to abandon books once I've started them, even when they're utter and total tripe. Thank goodness this reads fast so I didn't waste any more of my life on it!I seem to be missing the Chick Lit Gene. I just flat-out do not understand, or identify with, this kind of writing. I'm not like this. My
—Dixie Diamond