I due più grandi misteri dell'Universo sono il Big Bang, al quale, per quanto gli scienziati possano sbatterci la testa, è impossibile dare una risposta esaustiva ed un altro ben più misterioso e inestricabile. Ovvero: cosa vi era nella scatola cranica di Dick? Questa volta gli scienziati della parola (critici, lettarati e chi più ne ha, più ne metta) sono quelli che brancolano un po' nel buio.Appartenente alla tarda produzione di Dick, quella più metafisica/religiosa, quando l'autore aveva cominciato a sentire le voci ed avere esperienze mistiche (credeva di essere l'alter ego di un cristiano perseguitato dai romani nel I sec. d.c.), Deus Irae è la storia di un personaggio metà uomo, metà carretto, eccezionale pittore che deve fare il ritratto del Dio dell'Ira, nuovo culto (praticamente una chiesa gnostica) che va per la maggiore dopo che il mondo è stato un po' ripulito dall'ennesima caterva di bombe e che si contrappone alla ormai priva di fascino Chiesa cristiana. Il nostro cyborg si sottoporrà ad un pellegrinaggio, incontrando le creature più strane (mutanti, robot mangia-uomini) e così via, per ritrarre la personificazione in terra del Dio dell'Ira (il tale che ha dato l'ordine di lanciare le bombe). Ci riuscirà? Chi lo sa? Io non ve lo dico, leggetevelo.Certo è che rispetto ai libri precedenti, il finale è più netto e meno aperto. Rimane però, nel lettore, come nelle precedenti produzioni quella sensazione di avere una nebulosa di pensieri inestricabili, costellati da una serie di grandi interrogativi, il più grande di tutti "Come ha fatto l'autore a farne un sistema coerente (cioè un romanzo)?". Il fine o il messaggio possono essere chiari (Dick prende di mira la religione, il suo essere falso e vero allo stesso tempo e la sua relazione/contrapposizione con la tecnologia), quello che rimane poco chiaro è il "salto" dai singoli concetti alla concatenazione ed alla sublimazione narrativa degli stessi. Non per niente, qualsiasi analisi (usate la postfazione presente nel libro o anche quelle ottime di Pagetti, sparse in rete) riuscirà, per quanto brillante, incompleta, lasciandovi sempre un angolo scoperto dello scritto. E sicuramente ciò non si può imputare alla collaborazione con Zelazny, che invece sembra aver suggerito alla sciatta scrittura di Dick dove mettere correttamente le virgole.Quindi un Dick più chiaro nella scrittura, ma sempre acuto e cervellotico. Non vi preoccupate, il piacevole mal di testa post-lettura fa sempre parte del pacchetto.
Tibor McMasters artista pellegrino di un mondo immerso negli incubi e nei sogni di una catastrofe prodotta dagli uomini, soavemente candido e spaurito, eppure infinitamente saggio nelle sue incertezze. Pete Sands, un giovane cristiano inviato segretamente in missione per proteggere la sua Chesa vacillante. U mondo devastato dlla Terza Guerra Mondiale, sottilmente inquinato, popolato di creature strane, assurde, perfino aliene. Una nuova e potente religione, il culto dei Servi dell'Ira, che ha trasformato in un nuovo dio l'uomo che alla testa della Commissione per l'Energia Atomica aveva fatto partire i missili carichi di bombe per distruggere il mondo. Legioni di creature che oscillano tra la realtà e il sogno, e che forse sono venute da altri spazi e da altri mondi. E una missione, affidata ad un artista privo delle braccia e delle gambe, vulnerabile nel corpo e nello spirito... la missione più strana che mai sia stata affidata a un uomo: percorrere un continente devastato alla ricerca di un Dio, sfidando mille pericoli e mille insidie alla ricerca di un volto, di un'immagine, di un uomo. Tibor McMasters e Pete Sands, due uomini spinti da passioni contrastanti, sfiderannomille pericoli e mille avventure per trovare la risposta a un interrogativo al quale ciascuna delle fazioni, umane e mutanti, terrestri e aliene, vuole imporre la propria verità...
Do You like book Deus Irae (2003)?
This novel is interesting in that it is a reworking of the ideas in Dr. Bloodmoney with a different spin. The setting is similar, with some of the characters having direct analogues. But Bloodmoney is PKD in his early career pulpy science fiction mode,and Deus Irae shows a transition into his later religious/spiritual/altered reality mode. I don't know, It seems to me that Dick's contribution to the plot was significantly more than Zelazny's, just because the plot is SO Dickian.World War III ended when an American government official named Carlton Luftefel triggered a final doomsday weapon and purged the entire earth with radioactivity. The post-apocalyptic world is a comicbook caricature of improbably hyperevolved mutant animals and malfunctioning robots and computers (again resembling Bloodmoney, but even stranger). In the war's aftermath, a new religion has proclaimed Luftefel the earthly manifrestation of the "God of Wrath," rejecting the Christian conception of a merciful god. Tibor McMasters, an limbless artist who paints with robotic prostheses, sets out on a pilgrimage to find Luftefel to paint his image in a mural. The story of his quest serves as a rumination on the differences between perception colored by religious dogma and reality. The ending is ambiguous (not unexpectedly), and seemed to me to confirm both the reality and irreality of religious belief.
—Mike
La mayor parte del libro no me gusto, apostaria a que Dick (y/o Zelazny, porque tiene un co-autor) estaba muy pasado de drogas cuando lo escribio.Mientras lo estaba leyendo pensaba en escribir esta reseña justificando el porque le iba a poner solo una estrella. Pero el final lo levanta, muchisimo!; en este momento me encantaria poder discutirlo con otra persona, cada uno puede tener una interpretacion muy diferente. Creo que no fue lo mas acertado arrancar la lectura de este autor con "Deus Irae". En su lugar iria a lo seguro con "Do Androids Dream of Electric Sheep?" o mas conocida como "Blade Runner" por su aclamada adaptacion al cine.Citando una frase de "El ladron de orquideas": "Te voy a decir un secreto. El último acto hace la película. Impresiónalos al final y será un éxito. Puede tener defectos, problemas, pero impresiónalos al final y tienes un éxito. Encuentra un final, pero no hagas trampa. Y no te atrevas a meter un deus ex machina. Tus personajes deben cambiar. Y el cambio debe provenir de ellos mismos. Haz eso, y todo te saldrá bien."Asi que le pongo tres estrellas, es la nota mas justa que se me ocurre.
—❅ Eze ❅
Like A Canticle for Leibowitz on acid. I think what I enjoyed the most about this book was how much stuff Dick was able to cram into such a short story. Religion, post-apocalypse science fiction, and dark humor come together in a trippy story about a robotic painter on a holy mission. Dick is a fan of creating instances where the reader asks "Is this really happening? Or is this a dream?" While I enjoy writing that is open to interpretation it can also make it difficult to understand just what the author is trying to say. I did enjoy Dick's view of the future of religion. The schisms he envisioned can be seen in religion today, and the falsification of a holy vision is something I'm sure has happened in history many a time. Recommended for anyone who enjoys futuristic cult-following cow-pulled robo-painters.
—Josh